Testimonianze della civiltà contadina: le strade vicinali
di Maria Ratto
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Pagina pubblicata il 26 novembre 2006, letta 11059 volte
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hi non partecipa deve pagare una tariffa che per gli uomini è
di L. 1,60.
Nel 1897 le giornate complessive in tutto il comune, quindi
Vobbia e Crocefieschi ancora uniti sono 5696 per gli uomini, 48 per i buoi, 215
per cavalli e muli, 96 per gli asini per una somma complessiva di L. 9995,20. E
per il Comune era un bel risparmio.
Le strade però non erano solamente quelle
che collegavano i paesi ma anche quelle che dai paesi portavano nei boschi e nei
terreni.
Erano le così dette strade vicinali. Anche in queste i contadini
prestavano la loro opera per la manutenzione e non solo nelle quattro giornate
obbligatorie, ma sempre, quando ce n'era bisogno.
Con quale cura le
liberavano dalle pietre, aggiustavano i muretti, facevano i solchi per deviare
l'acqua piovana nei vicini rii, perchè la strada non diventasse essa stessa un
ruscello. Ora tutto questo non si fa più perchè non c'è più nessuno che lo possa
lo sappia fare e le nostre strade di campagna sono diventate tutto fuorché una
strada. La cultura contadina è stata purtroppo dimenticata.
Lungo queste
strade, ad intervalli abbastanza regolari, si trovano le "pose". Che cosa erano?
Il contadino aveva sempre qualche cosa da portare sulle spalle tornando a
casa dal lavoro: la gabbia di fieno o di foglia, il fascio di fieno o di legna,
il sacco di castagne, ecc. Nelle pose egli poteva posare il carico, riposarsi e
riprendere fiato.
Le "pose" erano ripiani sostenuti da un muro naturale o
costruito appositamente, all'altezza delle spalle di un uomo. Su questo ripiano
il portatore poteva posare e poi riprendere il suo carico stando in piedi e
quindi facendo il minimo sforzo. La sosta alla posa non era solamente un momento
di relax ma anche l'occasione per scambiarsi qualche parola sui lavori, sul
tempo, sull'andamento dei raccolti, e, perché no? Anche qualche "ceto" cioè
trasmettere e apprendere notizie. Infatti, si dice che spesso, alla "posa", si
trovavano insieme anche otto o dieci persone.
Ora le "pose" mancano quasi
tutte o perché franate, o distrutte inconsapevolmente da chi ignora totalmente
le fatiche del passato.
E già che siamo in argomento di "pose" ci piace
ricordare anche la "leva" mobile: era di legno e si portava nei campi per
caricarsi sulle spalle le ceste di letame o la terra che si portava dal fondo
della "fascia" alla sua sommità.