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Breve estratto dal volume 'Sophie Blanchard amazzone del cielo'

di Giovanni Ferrero

Di seguito presentiamo un estratto dal volume "Sophie Blanchard, amazzone del cielo, in Val Trebbia" di Giovanni Ferrero, testo facente parte della "Collana di storia locale".

 

 

[...] Tra le varie manifestazioni il volo del pallone aerostatico doveva essere certamente una della attrattive più attese, ed anche la figura di madame Blanchard doveva suscitare grande interesse.
Sophie Blanchard stava per compiere la sua quarantesima ascensione al cospetto della Corte e di una folla straordinariamente incuriosita.
Evidentemente ci furono delle difficoltà nella partenza, tanto che la signora Blanchard venne scortesemente sollecitata da un ufficiale a far sollevare il pallone per non far spazientire i presenti.
La stampa riporta la cronaca dell'episodio (BNB, Biblioteca Nazionale Braidense di Milano).

 



In tutto il Regno d'Italia, ed a Milano specialmente, grandi feste per il genetliaco di Napoleone. Presenti la Corte Reale ed immensa folla.
L'aeronauta Madama Blanchard fa la sua 40.a ascensione in pallone dalla piazza d'armi.
Mentre il pallone sembrava refrattario a muoversi, ed il pubblico era impaziente, un ufficiale le dice: "Tutta la popolazione non può dipendere da una donna".
Essa strappò le corde e, senza nemmeno avere seco il mantello, parte che sono ormai le 8 di sera.


 

M.me Blacnhard dunque, forse innervosita per l'interferenza, staccò bruscamente da terra le corde della macchina volante che, incontrata una favorevole corrente ascensionale, si innalzò repentinamente e, contrariamente alle aspettative, sparì in pochi attimi alla vista del pubblico.
Questa sparizione e il presagio di ignote difficoltà che l'aeronauta avrebbe potuto incontrare crearono un particolare stato di apprensione tra la folla emozionata e preoccupata per la sorte della coraggiosa signora.
Anche le autorità si adoperarono tempestivamente a chiedere notizie di avvistamento del pallone alle varie prefetture dei territori adiacenti.
Questo documento inviato dal prefetto del Dipartimento dell'Agogna al Ministro dell'Interno a Milano puntualizza lo stato delle ricerche.

 



Novara 17 Agosto 1811, ore 8 pomeridiane

Non ho alcuna notizia che Madama Blanchard, innalzatasi sull'imbrunire del giorno 15 colla sua macchina volante in codesta capitale, possa essere discesa in qualche parte di questo Dipartimento.
Vado tosto ad informare per eseguire quanto V. E. mi prescrive coll'odierno di Lui dispaccio.


 

Non è stato possibile rintracciare in alcun documento il racconto preciso del viaggio avventuroso di M.me Blanchard, ma, in base a quanto essa ebbe a riferire, si può presumere che la forte corrente ascensionale di vento incontrata l'abbia portata in un primo tempo verso Torino per poi rapidamente spingerla verso i monti della Liguria.
La stessa aeronauta raccontò infatti che, nel superare a grandissima altezza la barriera appenninica, vide chiaramente il luccichio del mare. Forse proprio in quel momento, temendo di essere spinta dalla forte corrente verso il mare aperto, decise di tentare una repentina discesa.
Se si pensa che in meno di un'ora l'aerostato percorse la distanza tra Milano e Montebruno e che in quella zona dello spartiacque appenninico le vette superano i 1700 metri di altitudine, ci si rende conto che quello del 15 agosto 1811 non era stato uno dei soliti voli dimostrativi con i quali l'intrepida viaggiatrice era abituata a intrattenere il pubblico, ma un imprevedibile, avventuroso e pericoloso viaggio verso una meta ignota.
M.me Blanchard, rannicchiata in quell'abitacolo di vimini a forma di culla, cercando di sopravvivere al freddo perché al momento della nervosa partenza non si era procurata un indumento che coprisse il leggero vestito estivo, si trovò costretta a discendere in una zona orograficamente non adatta ad un atterraggio.
L'arrivo nel bosco detto "Friccea" vicino a Montebruno fu quindi casuale.
L'aeronauta, gettando l'arpione per ancorarsi, andò ad impigliarsi tra le fronde dei grandi alberi di quella zona boscosa e lì trascorse la notte.
Ciò che suscita particolare interesse è lo scoprire quale fu la reazione dei contadini e dei pastori del luogo di fronte a questa sconosciuta ed inaspettata creatura caduta dal cielo.
È utile rammentare che a Montebruno si era verificata, nel 1478, l'apparizione della Vergine e che, in memoria del fatto, era stato dedicato a Lei un grandioso tempio con annesso convento retto dagli Agostiniani (APC).
La miracolosa Madonna di Montebruno fu da sempre venerata con grandi manifestazioni religiose e con sentita fede da parte degli abitanti della Alta Val Trebbia.
Ancor oggi si perpetua la tradizione nel festeggiamento dell'8 settembre in onore della Vergine.
I valligiani si avvicinarono quindi a M.me Blanchard con un misto di stupore, di incertezza, forse anche di paura, convinti di trovarsi di fronte ad una nuova apparizione della Madonna.
La notizia della conturbante presenza e della incomprensibile lingua parlata da quella donna misteriosa si diffuse con rapidità di casa in casa e possiamo immaginare il vociare nelle strette strade del paese.
Infine l'insolita animazione raggiunse il Sindaco-Maire cui dobbiamo l'interessante cronaca dell'avvenimento, ampiamente descritto nelle lettere-dispaccio conservate sia nell'Archivio di Stato di Milano, sia in quello di Genova.
La viaggiatrice venne aiutata ad uscire da quella pericolosa posizione senza subire particolari danni e fu ospitata con grande signorilità dal Sindaco Barbieri di Montebruno che mise a sua disposizione la propria casa e le migliori attenzioni.
Per una più precisa descrizione di quegli avvenimenti del 16 Agosto leggiamo, qui di seguito trascritte, le due lettere che il Maire Barbieri redasse in proposito.
Pur nella loro semplice forma letteraria ci trasmettono il senso del profondo stupore cui fu sottoposta l'impreparata popolazione (ASG, Archivio di Stato di Genova).

 



Al Signor prefetto di Genova Baron dell'Impero.

Ieri sera alle ore 9 dopo il mezzo giorno è disceso il pallone partito da Milano a 8 ore del giorno sud.o. Dove vi era madama Blansciarde, esso è disceso in un bosco selvatico loco detto la Fricea distante da Montebruno un miglio e mezzo.
Questa mattina al spuntar dell'aurora alcuni paesani, mentre conducevano i loro bestiami al pascolo, anno veduto questa macchina, e l'anno preso per un miracolo del cielo, alcuni per la Vergine Santissima, alcuni per ladri, ma fra le incertezze anno risoluto di darne parte al Maire che subito si è portato nel luogo suddetto e ne a redato processo verbale, che à presso di se madama Blansciarde, diretto a S. E. il Ministro dell'Interno del Regno d'Itaglia, questa à fatto novanta miglia in un'ora, doppo la redazione del processo sudetto il Maire la conduta a sua casa dove à trovato un tratamento come desiderava, o l'onore di rimetervi la medesima con la presente mia.

Gradite Signore la sicuranza della mia sincera stima.

Barbieri Maire. Montebruno 16 Agosto 1811


 

La lettera conservata presso l'Archivio di Stato di Milano, cioè il verbale redatto dal Maire Barbieri su quanto accaduto, risulta più completa e ricca di particolari interessanti:

 



A S. E. il Ministro dell'Interno del Regno d'Italia

Eccellenza, Ieri sera 15 del corrente mese d'Agosto a nove ore di Francia, è disceso il balone partito da Milano a 8 ore doppo il mezzo giorno dove à fato 90 miglia Itagliane in un'ora; questo è disceso in un bosco salvatico, loco detto la Fricea. Questa mattina 16 del mese suddetto vari paesani che anno veduto questa machina credevano un miracolo del cielo, alcuni volevano che fusse la Vergine Santissima, alcuni credevano ladri che si fussero rifugiati in quel bosco. I paesani sono visuti varie ore in una incertezza se possa essere la Madonna o ladri, finalmente anno risoluto di farne raporto al Signor Maire, il quale à interogato il denonziante: quanto tempo è che avvete veduto questo miracolo; risponde: subito levato da letto che spontava l'aurora. Il Maire a spedito suo figlio magiore Giuseppe, il quale è partito subito col denonziante chiamandosi presso di sé tutti i suoi frateli per verificare il fato. A pena lo à scoperto da lontano il predetto figlio del Maire lo à riconosciuto per un Palone; avvicinatosi al medesimo scortato d'una folla di paesani, i quali a pena scoperto che vi era una donna, ciò è dall'abito, corsero in fretta ad abraciarla per la Vergine Santissima, e come tale la doravano; a pena giunto il figlio del Maire trovò un paesano che aveva in bracio questa donna che la decantava per la Vergine Santissima, e le intimò di lasciare questa donna e retirarsi. Ciò fato a interogato la donna del suo nome, a risposto madama Blansciarde, da dove è partita, da Milano, il giorno e l'ora, a risposto ieri a 8 ore di Francia doppo il mezzo giorno, della sua direzione, per Turino.

Nel mentre che faceva sudette interogazioni è giunto il Maire medesimo, il quale à ordinato che si facia redazione del presente processo verbale, il quale è stato costrutto nel sudetto bosco: terminato il medesimo il sudetto figlio del Maire col Maire medesimo è stata condotta alla casa del Maire dove à trovato quel tratamento che si desiderava.
Fato dalla Mairia di Montebruno cantone di Torriglia circondario di Genova a 16 Agosto 1811.

Barbieri Maire.


 

Madame Blanchard restò ospite del Maire Barbieri per tutto il giorno 16.
Il 17 mattina raggiunse Torriglia, dove venne accolta dal curato che le fornì una lettera di presentazione per il Prefetto del Dipartimento di Genova (ASG, Archivio di Stato di Genova).

 



A M.r Bourdon Prèfet du Departement de Gênes baron de l'Empire et Membre de la Legion d'honneur.

Monsieur, j'ai l'honneur d'accompagner avec cette lettre à votre personne Madame Blanchard descendue dans un Ballon Aérostatique dans les voisinages de ma Paroisse de Torriglia. Par la même vous entendrez la description de son voyage, et les circonstances merveilleuses de sa déscente. Je me suis fait un devoir de l'assister avec les moyens possiblis, afin qu'elle puisse retourner a sa destination.
J'ai l'honneur d'être avec le plus profond respect.

Votre P. Ant.ne M. Ferro Prévot et Vic.re Forain Torriglia 17 aout 1811


 

 


 

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Pagina pubblicata il 16 maggio 2006, letta 5110 volte
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