Valdaveto.net > Il territorio della Val d'Aveto e delle valli limitrofe > Giornata di studio sugli archivi fotografici, Santo Stefano d'Aveto, 9 dicembre 2006
di Sandro Sbarbaro
fotografie di Sandro Sbarbaro
Sabato 9 dicembre nella sala del Consiglio comunale di Santo Stefano d'Aveto si è svolta, nell'ambito della mostra "Fotografi di montagne (1888-1975)", la "Giornata di studio dedicata ai temi del recupero, conservazione, valorizzazione e utilizzo scientifico degli archivi fotografici locali ed alla fotografia-storica come fonte per lo studio della società e dell'ambiente".
Dal sito web del Lasa - Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale è possibile scaricare la versione .pdf di una parte del materiale esposto, e precisamente
il pannello introduttivo della mostra ,
i pannelli dal numero 1 al numero 8 ,
il pannello aggiuntivo 1 ,
il pannello aggiuntivo 2 ,
i pannelli dal numero 10 al numero 12 .
Il seminario è stato preceduto da un breve saluto portato agli intervenuti dal sindaco di Santo Stefano
d'Aveto Cristoforo Campomenosi e dal presidente dell'Ente Parco dell'Aveto Giuseppino Maschio.
Hanno presieduto il prof. Diego Moreno, docente di geografia storica all'Università di Genova, e il
prof. Massimo Quaini, docente di geografia umana all'Università di Genova.
È brevemente intervenuto anche l'assessore Sergio Campomenosi al quale si deve la regia dell'avvenimento.
Nel suo intervento, "ABSSA - cronaca di un recupero", Carlo Alberto Gemignani ha fatto il punto sul progetto di recupero, catalogazione e digitalizzazione del materiale fotografico appartenuto ad Adalberto "Berto" Giuffra, insigne fotografo attivo dal 1930 al 1997. L'archivio Berto, ABSSA - Archivio Berto Santo Stefano d'Aveto , contiene oltre 12000 pezzi ed è stato donato dagli eredi al Comune di Santo Stefano d'Aveto. Accanto ad Adalberto "Berto" Giuffra, fra il 1920 e il 1950, operarono in Val d'Aveto altri non meno bravi manipolatori dell'ordinario quali Antonio Fasce di Molini detto Tugnin e Domenico Fortunato Battistoni di Cabanne.
È seguito l'intervento di D. Grignani ed Eleonora Marullo: "Cultural heritage
on line e tecnologia open source: problemi e prospettive. Il progetto DismecSpace". Nell'ambito della archiviazione di materiale multimediale, i due relatori hanno evidenziato le opportunità e le problematiche legate al continuo evolversi delle tecniche e dei supporti.
È intervenuto Jean Paul Métailié che ha relazionato su "L'observatoire photographique des paysages avec
le projet de Parc Naturel Régional de l'Artège". Il prof. Métailié è un antesignano nella tecnica del confronto fotografico. Il raffronto tra foto antiche e moderne mette in luce, già a distanza di qualche decina d'anni, il cambiamento avvenuto nella regione osservata. Ciò permette di individuare il conseguente avanzamento o arretramento delle zone boscate in particolare nelle zone montane. Molti sono i campi di utilizzo di questa tecnica, in specie nel campo idrogeologico e della salvaguardia del patrimonio silvo-pastorale ed agrario.
Ha concluso la mattinata l'intervento del sig. Sandro Sbarbaro: "Valdaveto.net - Storia locale on line". Nato dal lavoro di Mario Senoglosso e dello stesso Sandro Sbarbaro, il sito web Valdaveto.net superando molti ostacoli è riuscito ad ottenere una buona visibilità. Coloro che siano interessati alla cultura ed alla storia del nostro Appennino, trovano oggi in Valdaveto.net un motore culturale che permette loro di pubblicare liberamente le proprie ricerche. L'incoraggiamento a proseguire è dato dai non pochi nuovi lettori che ogni giorno visitano il sito e dal crescente numero dei collaboratori che mettono a disposizione i propri lavori.
Gli interventi sono stati seguiti da un animato dibattito che ha messo in luce l'interesse suscitato dal recupero dello spazio montano.
Un banchetto a base di prodotti tipici locali ha quindi messo fine alla parte antimeridiana della giornata di studio.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto il sig. M. Cassini che ha relazionato su "Apricale, storia fotografica 1880 -
1950". Lo studioso ha proposto la sua esperienza riguardante il recupero del patrimonio fotografico di un fotografo che operò ad Apricale intorno agli anni dal 1920 al 1940. Molte sono le difficoltà nel reperire il materiale andato disperso in mille rivoli e grande deve essere la tenacia che anima lo studioso nel non arretrare di fronte all'insipienza dei depositari di alcuni archivi.
È intervenuto quindi il sig. Getto Viarengo: "Cento anni dello studio fotografico Migone". Con la consueta maestria, lo studioso ha illustrato la parabola del fotografo Migone di Chiavari che attraverso le sue foto raccontò un'epoca.
Infine i fratelli Roberta e Andrea Cevasco hanno svolto una relazione intitolata "Casi di utilizzo della fotografia come fonte per l'ecologia storica delle Valli del Penna" ed incentrata sulle esperienze ottenute monitorando le zone umide del Bandito di Amborzasco (Val d'Aveto) e del Lago della Nave (crinale fra Aveto e Trebbia). Utilizzando immagini fotografiche scattate a distanza di anni nei luoghi in oggetto, è stato possibile (attraverso la tecnica Métailié) analizzare i cambiamenti dell'ambiente al fine di trarne insegnamenti.
La tavola rotonda finale, discussant Diego Moreno e Massimo Quaini, ha sottolineato quanto sarebbe opportuna la pubblicazione di un apposito volume che possa degnamente celebrare il prezioso lavoro del fotografo Berto.
Links
- Presentazione del libro 'Adalberto Berto Giuffra - Un fotografo di montagne', Santo Stefano d'Aveto, 21 luglio 2007
- Depliant relativo al ciclo di seminari in programma a Santo Stefano d'Aveto, 7 - 9 dicembre 2006 (formato .pdf, 787 KB)
- Depliant relativo alla mostra fotografica 'Fotografi di montagne' in programma a Borzonasca dal 23 al 30 settembre 2006 (formato .pdf, 442 KB)
- I Soprintendenti Regionali visitano il sito paleoarcheologico 'Le Moglie'
- Progetto ABSSA - Archivio fotografico 'Berto' Santo Stefano d'Aveto
- Università degli Studi di Genova > Di.S.M.eC. (Dipartimento di Storia moderna e contemporanea)
Pagina pubblicata il 20 dicembre 2006, letta 6839 volte
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