Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (capitolo 10)

Il ponte a Villa Sbarbari e gli Americani

di Sandro Sbarbaro

In America emigrò Badaracco Giuseppe, fu Andrea e fu Maria Sbarbaro, della famiglia dei "Castighi", nato a Salto nel 1836, con la moglie Badaracco Gironima fu Andrea, nata nel 1835, ed i figli, ossia:
Badaracco Maria nata nel 1860,
Badaracco Tomasina nata nel 1862,
Badaracco Maria Catterina nata il 16 Novembre 1866.
Nel 1880 sono tutti in America da 11 anni, quindi dal 1869 circa.
La madre di Giuseppe, ossia Sbarbaro Maria fu Stefano, nata a Sbarbari nel 1815, morì vedova il 20 Agosto 1867.
Era la sorella di Sbarbaro Bartolomeo fu Stefano della famiglia dell'"Armarolo", il quale aveva sposato Badaracco Susanna fu Giuseppe, nata a Salto nel 1812, della famiglia dei "Castighi", cugina d'Andrea Badaracco marito di Maria Sbarbaro fu Stefano.
Ricordiamo che Sbarbaro Bartolomeo fu un pioniere, nel 1880 era in America da 30 anni, quindi dal 1850 circa. Probabilmente fu lui che chiamò in America i parenti del Salto.


In America emigrarono altri componenti della parentela dei "Castighi" di Salto, ossia i figli di Badaracco Antonio fu Giuseppe, contadino, nato a Salto nel 1800 e morto il 12 Giugno 1875.
Sua moglie, ossia Biggio Elisabetta fu Paolo, nata a Priosa nel 1817, era morta il 28 gennaio 1870.
Elisabetta era forse sorella di Biggio Antonio, fu Paolo e fu Maria Cella, nato a Priosa nel 1821, della famiglia degli "Scin".
Loro figli furono Giuseppe, Antonio e Luigi.
Badaracco Giuseppe, d'Antonio e di Biggio Elisabetta, nato a Salto nel 1842, nel 1880 è in America da 16 anni, quindi dal 1864 circa.
Badaracco Antonio d'Antonio, ovvero suo fratello figura in America da 10 anni. Quindi dal 1870 circa.
L'ultimo fratello, ossia Badaracco Luigi d'Antonio, nato a Salto nel 1846, sposerà Badaracco Catterina, fu Giuseppe e fu Catterina Badaracco, nata a Priosa nel 1850 circa.
Quindi si trasferirà a Priosa.
Nello Stato delle Anime del dicembre 1889 troviamo a Priosa nella casa n° 3: Badaracco Luigi fu Antonio e sua moglie Badaracco Catterina.
Nello Stato delle Anime del luglio 1894 Luigi e Catterina non compaiono più, forse sono morti.
Nel 1880 lo zio dei succitati, ovvero Badaracco Giuseppe fu Giuseppe, nato a Salto nel 1807, figura morto in America da 15 anni, quindi dal 1865.
Suo figlio Badaracco Luigi di Giuseppe, nato a Salto nel 1853, risulta, secondo il Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto (Parrocchia di Priosa), in America da 15 anni, ossia dal 1863.
La mamma di Luigi Badaracco di Giuseppe, ossia Biggio Catterina fu Paolo, nata a Priosa nel 1827 muore il 26 ottobre 1874.
Probabilmente fu la sorella di Biggio Antonio fu Paolo, oste, nato a Priosa nel 1821, della famiglia degli "Scìn", poi detti "Trabucchi", e altresì sorella d'Elisabetta moglie di suo cognato Badaracco Antonio fu Giuseppe.
Due sorelle sposano due fratelli, combinazione tipica nel nostro Appennino.

In America erano emigrati anche Ferretto Costantino, d'Andrea, nato a Salto nel 1826, della famiglia dei "Duri" o "Drialan", con la moglie Biggio Maria, fu Alessandro e di Maria Badaracco, nata a Ventarola nel 1837 e i figli:
Ferretto Andrea di Costantino, nato a Salto nel 1851,
Ferretto Maria, nata a Salto nel 1854,
Ferretto Antonio, nato a Salto nel 1857,
Ferretto Costantino nato a Salto nel 1858,
Ferretto Agostino nato a Salto nel 1861,
Ferretto Pasquale nato a Salto nel 1864,
Ferretto Luigi nato il 5 maggio 1866,
Ferretti Giovanni nato il 4 maggio 1868,
Ferretti Susanna Catterina nata il 12 Marzo 1875 circa.
Nel 1880 sono in America da 10 anni, quindi dal 1870.
Il papà di Costantino era Ferretto Andrea, fu Pasquale e di fu Susanna Ferretti, detto forse "Drialan", contadino, nato a Salto nel 1797 e morto il 7 Dicembre 1870.
Al paese rimane il fratello di Costantino, ossia Ferretto Antonio d'Andrea.
Antonio Ferretto d'Andrea aveva sposato Sbarbaro Giulia fu Antonio, nata a Villa Sbarbari nel 1832 e morta il 17 Settembre 1877.
In seconde nozze Antonio sposa Badaracco Maria Angela, fu Antonio e fu Giulia Badaracco, nata a Salto il 12 marzo 1846.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa del luglio1889 sono registrati a Salto:
Antonio Ferretti, la moglie Badaracco Angela e il nipote Pasquale Ferretto figlio di Costantino.
Nello Stato delle Anime del dicembre del 1894 sono registrati a Salto, Ferretti Costantino fu Andrea, Biggi Maria sua moglie e i figli Andrea, Agostino, Luigi, Giovanni, Catterina, Pasquale, più la moglie di Pasquale, ossia Biggi Rosa e i loro figli Aurelia, Maria Luigia e Costantino Antonio. L'esperienza Americana s'era forse esaurita.

In America, si trasferì Ferretto Tomasina, d'Antonio fu Antonio, nata a Salto nel 1845, della famiglia dei "Drialan" e forse il fratello Ferretto Andrea d'Antonio nato a Salto nel 1847.
Nel 1880 sono in America da 7 anni, quindi dal 1873 circa.

In America emigrò Badaracco Elisabetta fu Andrea e fu Tomasina Badaracco, nata a Salto nel 1837, della famiglia dei "Ca' Matta". Nel 1880 è in America da molti anni.

In America, emigrò Badaracco Gio Maria, fu Gio Maria, detto "Zerman", contadino, nato a Gropparolo nel 1836.
Nel 1880 è in America da 12 anni, quindi dal 1868 circa.
Vi emigra probabilmente con la moglie Repetti Catterina di Stefano, nata a Mandriole nel 1841, della famiglia degli "Stevan", e i figli:
Agostina, nata a Gropparolo nel 1862,
Catterina, nata a Gropparolo nel 1864,
Gio Maria nato il 7 ottobre 1866, forse in America.
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa d'Aveto del luglio 1889 e in quello successivo del 1894 di questa famiglia non v'è traccia, probabilmente si stanziarono in America.
In America li seguiranno probabilmente il fratello e la cognata di Catterina, ossia Repetti Domenico delle Mandriole e sua moglie Badaracco Maria fu Gio, forse sorella di Gio Maria fu Gio Maria detto "Zerman".


Bartolomeo Sbarbaro, detto Bertumè o Giullàn, intanto, per i paesani era diventato un mito.
Al paese si diceva, forse esagerando un poco, che era proprietario di diversi edifici in due strade di New York.
Si raccontava avesse un fratello, Giovanni Sbarbaro, detto Ciòu, ossia "Chiodo", per via del chiodo infisso in fondo al bastone in dotazione ai poliziotti di New York.
Giovanni Sbarbaro era il terrore dei malavitosi.
Si racconta che giunse ad assumere importanti incarichi presso la polizia locale.
La moglie di Bartolomeo, Angela Badaracco, probabilmente sbarcò in America ad Ellis Island nel 1901, all'età di 40 anni, per non far più ritorno al paese.
Bartolomeo ogni tanto faceva un viaggio in Italia per respirare l'aria del paese natio.
Si suppone che sia giunto a Sbarbari intorno agli anni 1922,1923,1924.
L'ultima data pare concordare con una sua donazione.
Sbarbaro Bartolomeo compare alla voce: "Offerte dalle Americhe", nella "Relazione morale e finanziaria del Comitato Pro Asilo e Scuola di Cabanne d'Aveto", con un'offerta di £. 200 rapportata all'anno 1924.
S'intuisce che l'offerta è, forse, dovuta ai buoni uffici di Sbarbaro Elisabetta Assunta figlia di Sbarbaro Giovanni Battista, fu Antonio e Maria Biggio fu Gio Batta, detto Cavallo, nata nel 1884 circa a villa Sbarbari, sposata con un di Cabanne.
Assunta era cugina di Sbarbaro Giacomo Umberto d'Antonio, detto Bertin, braccio destro di Bartolomeo detto "Giullàn".
Il padre d'Umberto Sbarbaro, o Catterina chiederà l'elemosina.
Infine gestirà, per circa 25 anni, un piccolo banco di rivendita di caldarroste.
Abiterà in San Fermo, dividendo l'appartamento con altre famiglie di Val d'Aveto e Val Trebbia.
Catterina raccontava che gli uomini andavano a dormire infilandosi in sacchi, cuciti dalle donne, in modo da non sporcare l'unico paio di lenzuola.
Ciò perchè lavorando alla cava di San Benigno o come "avventizi" nei "Carbunè" erano sempre sporchi, per quanto si lavassero sommariamente con l'acqua recuperata.
I figli di Caterina, ossia Giovanni detto "Giuanin" e Agostino, detto "Bacciulin", in un primo tempo faranno lavori saltuari come "boccia", ovvero apprendisti nei cantieri edili, o come avventizi in porto.
Saranno in seguito assunti nella mitica Compagnia dei "Carbunè", o "Carbonai", ossia la Compagnia degli scaricatori del carbone del porto di Genova.

La Compagnia dei "Carbunè"

Si sa che all'inizio del 1900 esisteva una Federazione dei carboni fossili, che raggruppava gli impresari o trafficanti di carbone, mentre i lavoratori del porto di Genova erano riuniti in leghe e lavoravano al seguito di cooperative di scaricatori dirette da impresari.
Già nel 1902, fra settembre ed ottobre, v'era stato in porto uno sciopero di più di venti giorni.
I lavoratori del carbone appartenevano alla lega dei facchini, composta da circa 2000 lavoratori.
La Lega aveva imposto una serrata del porto, o sciopero, per rivendicare i loro diritti, il 4 Luglio 1903.
Nel 1903 i lavoratori del carbone avevano dato luogo ad una riforma sociale.
Al molo Lucedio, presso il ponte Paleocapa, avevano altresì costruito un edificio di 2 piani con cucina, cantine, dispense, sale da pranzo uffici e segreterie delle leghe, bagni, lavatoi e assistenza medica. (Cfr.: "1886 - 1986 Il Secolo XIX", supplemento del Secolo XIX, Genova 1986, pp.105-106).
Pare che alcuni lavoratori del carbone del porto di Genova, nel periodo 1908/1909, confluissero nella "Lega del Porto", una delle antesignane della Compagnia.
Nel ventennio fascista la Compagnia, dopo la riunificazione del 1928 delle sei categorie di lavoratori del carbone in una sola Compagnia portuale, si chiamò Compagnia "Filippo Corridoni" Sbarco ed imbarco carboni minerali Porto di Genova, e una "Casa dei lavoratori del carbone del Porto di Genova" a lui intitolata fu inaugurata nel 1931. (Cfr.: La Casa dei lavoratori del carbone del Porto di Genova, ***, Genova 1931).
Alla fine della guerra si chiamò "Compagnia Pietro Chiesa" dal nome del deputato operaio onorevole Pietro Chiesa che si era battuto strenuamente per i diritti dei lavoratori del porto.
La Compagnia nel 1953 era detta "Compagnia per lo sbarco e l'imbarco dei carboni minerali- Porto di Genova".
A detta Compagnia appartennero molti valligiani della parrocchia di Priosa d'Aveto, in specie delle frazioni di Codorso e Cardenosa, poi di Sbarbari, Mandriole e zone limitrofe.
La vita del "Carbunè", ossia dello scaricatore di carbone, non era per nulla facile.
La giornata passava o zappando carbone nella stiva per poi caricarlo nelle "coffa", o "cesta", che era portata in superficie, oppure trasportando a spalle la "coffa" carica di carbone, fuori bordo, tenendosi in equilibrio su passerelle di legno.
Molti s'ammalarono di silicosi, o tubercolosi; pochi si salvarono.
A sera i "Carbunè", prima dell'avvento delle funzionali 180 docce disposte dalla "Compagnia Filippo Corridoni" in locali attigui agli spogliatoi, tornavano a casa "neri come il carbone".
La polvere del minerale si era appiccicata su tutto il loro corpo, e per quanto i lavoratori si lavassero con acqua calda e sapone ne rimaneva sempre un leggero strato.
I vecchi valligiani si ricordano che tornavano dal lavoro con i piedi fasciati di pezze, infilati nelle scarpe.
Recavano un piccolo fascio di legna sulla spalla che serviva per scaldare l'acqua con cui tentavano, spesso inutilmente, di asportare la loro "seconda pelle", formata da una miriade di particelle di carbone.

Giovanni Maria Sbarbaro, detto "Zan Maria", figlio del "Borghese", era stato assunto nella Compagnia dei "Carbunè".
Sua sorella, ossia Caterina Sbarbaro di Gio Batta, sposerà Bernardo Badaracco d'Agostino della famiglia dei "Ciapellun" di Ventarola.
Bernardo, nato a Ventarola nel 1848, emigrerà in America insieme a Caterina Sbarbaro e morirà a San Francisco il 10 maggio 1912.
Bernardo Badaracco si recò per la prima volta in America nel 1878 circa, sulle orme di suo fratello Alessandro che si trovava in America dal 1875.
Maria, la figlia primogenita di Catterina e Bernardo, nasce a Sbarbari parrocchia di Priosa d'Aveto. Emigrerà con i genitori in America e si mariterà in Simi.
Ricordiamo che, nel 1884, P. e G. Simi sono Negozianti all'ingrosso e al dettaglio di Vini di California, al 429 Green Street, San Francisco, Cal.
Non sappiamo se i suddetti avessero qualche grado di parentela col marito di Maria Sbarbaro.
Gli altri figli della coppia nasceranno in California.
John B. Badaracco nascerà nel 1882 a Sutter Creek, nel 1924 risulta deputato.
Paul nascerà a Stockton nel 1884, nel 1924 risulta guardia.
Amelia nascerà a Sutter Creek nel 1886 e si mariterà con Clark De Vincenzi.
Louis nascerà a Sutter Creek nel 1887, nel 1924 risulta guardia.
Peter nascerà a Sutter Creek nel 1889, nel 1924 risulta chauffeur, ossia autista.
Annie nascerà a Sacramento nel 1904 e si mariterà in Avedano.
Norma nascerà a Sacramento nel 1906 e si mariterà in Castro.
George nascerà a Sacramento nel 1909, nel 1924 risulta guardia.
Ciò riportato, è interessante notare come si spostavano per lavoro Bernardo Badaracco e la moglie Caterina Sbarbaro.
Caterina ha la residenza a Ventarola fino al 1897.
Poi la trasferirà in California. Nella Contea d'Amador.

A proposito di Stockton riportiamo estrapolando ciò che cita Adele Maiello, Una Comunità Italiana in California. Dal Porto al mondo, uno sguardo multimediale su Genova e la grande emigrazione. CISEI, Genova, Marzo 2004, pp. 27-29:
«Il Viaggio -
L'odissea dall'Italia verso la California non era cosa da poco. Originariamente il viaggio poteva significare mesi a bordo di una nave; con l'avvento dei primi bastimenti a vapore, il viaggio si ridusse a qualche settimana [...]
La Sistemazione -
Le "contee dell'oro" e la baia di San Francisco furono la prima sistemazione degli italiani in California. La Contea di San Joaquin, dov'è situata la città di Stockton, fu un caso esemplare, data la sua prossimità alle miniere d'oro ed al largo Delta del sistema fluviale della zona, che consentiva alle navi provenienti dall'oceano di arrivarvi direttamente e di scaricare i minatori relativamente vicino alle miniere. Agli inizi i numeri degli immigrati erano piccoli e le loro professioni varie: marinai, mercanti, agricoltori, minatori, imprenditori, avventurieri, rifugiati politici. Ricchi e poveri. Stockton fu una delle località da essi più scelte e in cui svilupparono attività commerciali (negozi) e servizi (trasporto, banche, alloggi), ma soprattutto la coltivazione della terra.
Poi in un secondo tempo, la proprietà della terra. Un'opportunità che gli italiani emigrati in California, a differenza che nel resto degli Stati Uniti, ebbero fin dagli inizi, riuscendo così a non essere utilizzati solo nei tipici lavori a loro destinati all'estero: bassa manovalanza e ristorazione.
L'ondata successiva di emigranti fu composta per la maggior parte di lavoratori poveri che trovarono lavoro nei settori più sfortunati come la raccolta della spazzatura e furono in grado di trasformarla in una grande opportunità di arricchimento, tramite il riciclaggio dei rifiuti...»


Un altro esponente dei Badaracco, ossia Gio Batta Badaracco fu Bernardo (contadino, nato a Ventarola nel 1827, della famiglia dei "Rubin"), aveva sposato Maria Repetti d'Alessandro, nata a Brugnoni nel 1827 circa, la quale forse lo seguì in America per qualche tempo.
Nel 1880 Gio Batta Badaracco si trova in America da circa 20 anni. Indi dal 1860 circa.
Ciò è confermato pure da una Carta di Procura intestata alla moglie.
Il 29 gennaio 1874 da San Francisco (California) revoca la procura e la dà al cognato Antonio, nato a Brugnoni nel 1834.

Il padre di Maria e Antonio, ovvero Repetto Alessandro fu Antonio, contadino, nato a Brugnoni nel 1810, detto "Schèzza", ovvero "Coccio", emigrò in America.
Intorno al 1880 Alessandro risulta, secondo il Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto (Parrocchia di Priosa), emigrato da 5 anni, indi dal 1875 circa.
Sua moglie, ossia Queiroli Dominica fu Pietro, era nata nel 1810 alla Garba, parrocchia di Cabanne.
Suo figlio Antonio aveva sposato Boitano Maria, fu Luigi e d'Angela Boitano, di San Vincenzo del Favale, nata nel 1837.
Al ritorno dall'America, Alessandro Repetto, che abitava la Casa Nuova di Brugnoni, quella soprastante il vecchio mulino, forse fatta costruire con i proventi dell'emigrazione, aprì un'osteria detta appunto "du Schèzza".

In America si dirigerà anche, verso il 1898, Giovanni Badaracco, fu Giovanni del fu Bernardo e fu Rosa Repetti (di Giovanni fu Bartolomeo e di Biggio Teresa fu Giovanni Maria).
Per pagare il Viaggio della Merica impiegherà lire Trecento.
Detta pecunia spettava a lui e al fratello Carlo, come quota parte dell'eredità materna, secondo la deliberazione del Consiglio di famiglia dalla pretura di Santo Stefano del 20 Settembre 1898.
Giovanni era nipote di Gio Batta Badaracco, che era emigrato in America, essendo il defunto padre Giovanni suo fratello.
L'altro zio, Agostino Badaracco fu Bernardo, rimase a Ventarola.
La defunta Rosa Repetti di Giovanni, madre di Giovanni Badaracco, era sorella di Giuseppe Domenico, detto "Piri", e di Rocco Repetti di Ventarola forse già emigrati in America al seguito dei fratelli Repetti Francesco e Bartolomeo.
Nel 1892 si registra un Domenico Repetti che sbarca a New York a 24 anni. Indi era nato nel 1868 circa.
Nel 1905 si registra un Rocco Repetti che sbarca a New York a 40 anni. Indi era nato nel 1865 circa.
Non sappiamo però se sono effettivamente i fratelli suddetti.
Nel 1880, secondo il Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto- Parrocchia di Priosa, Francesco, nato a Ventarola nel 1849, è in America da 11 anni, indi dal 1869, mentre Bartolomeo, nato a Ventarola nel 1850 è in America da 6 anni, indi dal 1874 circa.
L'altro fratello Andrea Repetti detto "Giacomo" li seguirà in America più tardi.

Partirà per l'America, anche, Cella Maria.
Cognata di Sbarbaro Gio Batta detto Borghese, ossia il padre di Catterina Sbarbaro, sposa di Bernardo Badaracco.
Suo marito Sbarbaro Simone, fu Simone e Maria Catterina Ferretto, nato a Villa Sbarbari nel 1844 circa, fratello d'Antonia Sbarbaro, della famiglia dei "Cascinè", era a Roma ove gestiva i suoi affari.
Maria Cella parte con i figli Carlo, Paolo, e Maria in cerca di fortuna.
Si presumono stanziati in America già intorno al 1883-1884.
In America la figlia Maria Sbarbaro ancora minorenne si sposa con Costantino Focacci d'Allegrezze.
Preziosa è la testimonianza resa il 10 Gennaio 1898 da Sbarbaro Andrea fu Agostino, detto Zerga, nato nel 1844 circa, che era stato a New York e Cichago.
Egli nel 1884 circa incontrò Maria Cella e i suoi figli a New York come da testimonianza: "Siccome sono stato in America...circa 14 anni fa trovai detti germani e la loro genitrice a New Aiorch...uno di loro faceva il lustrascarpe, Maria lavorava in una fabbrica e i due più piccoli frequentavano la scuola".
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa del luglio del 1889 sono registrati Ferretti Catterina fu Tomaso, Sbarbaro Simone suo figlio, Cella Maria moglie di Simone, e i figli di questi Sbarbaro Maria, Carlo, Paolo e Simone. Non sono più presenti in quello successivo del 1894.


Il fratello di Gio Batta detto "Borghese", ovvero Antonio detto "Tugnollu", contadino, nato a Sbarbari nel 1837 e morto a Sbarbari nel 1910, sposò Sbarbaro Rosa, fu Antonio e di fu Catterina Repetti, nata a Villa Sbarbari nel 1844, della famiglia degli "Stevan".
La madre di Rosa, ossia Catterina Repetti fu Gio Batta era nata alle Mandriole nel 1805.
Il fratello di Rosa, ossia Sbarbaro Stefano, detto "Stevan", aveva la residenza in America, ove nel 1880 era emigrato da 17 anni circa, indi dal 1863.
Probabilmente Stefano Sbarbaro chiamò in America la sorella Rosa e il cognato Antonio.
Un figlio d'Antonio e Rosa, infatti, era morto in America.
Era Sbarbaro Gio Maria, nato a Sbarbori il 20 gennaio 1866.
Il secondo figlio, ossia Giovanni Sbarbaro d'Antonio, era nato a Saint Louis nel Missouri nel maggio del 1873.
La terzogenita Catterina Emilia era nata a Rezzoaglio (ovvero in Comune di), il 29/2/1876, secondo un Certificato d'Identità emesso dal Comune di Rezzoaglio nell'ottobre del 1944.
Ricordiamo, per esser esatti, che nel 1876 Sbarbari era ancora in Comune di Santo Stefano d'Aveto.
Nel Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto- Parrocchia di Priosa, infatti, risulta una Sbarbaro Catterina Rosa d'Antonio nata a Villa Sbarbari il 1° Marzo 1876.
Si presume indi che intorno al 1876 la famiglia fosse tornata in Italia dall'America.
Consideriamo però che in alcuni casi le mogli venivano a sgravare in Italia, perchè più a loro agio nell'ambiente domestico del paese e per dare la Cittadinanza Italiana al figlio.
L'ultimo figlio, ossia Agostino Sbarbaro d'Antonio, nato a Villa Sbarbari il 20 Febbraio 1879, era morto in mare durante la traversata con la madre Rosa Sbarbaro che, contrariamente al marito, voleva riprendere l'avventura Americana. Un motivo dell'epoca citava:
"Quando furono in mezzo al mare
bastimento si sprofondò".
Antonio Sbarbaro, detto "Tugnollo", della famiglia dei "Caregà", si risposerà con Badaracco Maria Domenica, di Bartolomeo e Repetti Agostina, detta "Piccin-a", o meglio "u Vescu" ossia "il Vescovo" pare per il suo portamento, nata a Gropparolo nel 1845.
Si sposeranno il 27 Agosto 1880, data ante quem per stabilire all'incirca l'epoca del tentato viaggio in America di Rosa Sbarbaro, prima moglie d'Antonio, e del loro piccolo Agostino.
Viaggio che avvenne probabilmente verso il 1879, quando Agostino aveva poco più di 5 mesi.

Il padre di Badaracco Dominica, detta "u Vescu", era Badaracco Bartolomeo, fu Domenico e Lucrezia Badaracco, contadino, nato a Groparolo nel 1825, della famiglia dei "Zambaggia".
La madre era Repetti Agostina, fu Gio Batta e fu Maria Gazzolo, nata a Ghiriverto nel 1815, probabilmente della famiglia dei "Baccicia".
Sua sorella era Badaracco Filomena nata al Groparolo nel 1854.
Antonio Sbarbaro, detto "Tugnollu", e Badaracco Dominica sono registrati nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del luglio del 1889, insieme ai figli della prima moglie di lui, ossia Sbarbaro Emilia e Sbarbaro Giovanni, detto "Giuanetta".
Nello Stato delle Anime del dicembre del 1894 sono registrati invece: Sbarbaro Antonio fu Gio Maria, detto "Tugnollu", la moglie Badaracco Domenica Maria, detta "Piccin-a" e i loro figli Giovanni detto "Giuanetta", e Maria.
Maria è l'unica figlia che Sbarbaro Antonio avrà da Badaracco Maria Domenica.
La figlia d'Antonio e Rosa, ossia Sbarbaro Emilia Catterina nello Stato della Anime del 1894 figura già inglobata nella famiglia dello sposo.
Nella famiglia "Carlottu", già detta dei "Bettenin", figurano:
Sbarbaro Gio Maria fu Carlotto, detto "Zan Maria", sua moglie Sbarbaro Emilia Catterina, inoltre le di lui sorelle: Maria Rosa detta "Gingina", che sposerà Andrea Cella di Parazzuolo detto "Dria di Meguggi", e Maria Virginia che sposerà certo Enrico detto "Richin" fratello del "Davidde" di Castagnelo marito d'Assunta Sbarbaro, di Gio Maria detto "Picciu".
L'attendibilità degli Stati delle Anime a volte è aleatoria.
In alcuni casi i dati vanno interpretati, in specie riguardo:
1) agli anni attribuiti al componente del nucleo familiare.
2) all'effettiva attribuzione di parentela.
3) al nome attribuito al componente del nucleo.
4) all'effettiva presenza, del soggetto, in loco.
Li citiamo perchè permettono, invero, di inquadrare meglio l'argomento trattato.
Sono una fotografia dell'esistente. Come in una foto antica i personaggi vanno riconosciuti ad uno ad uno non senza difficoltà.
Emilia Catterina Sbarbaro, figlia del "Tugnottu" o "Tugnollu", alla morte del marito Gio Maria Sbarbaro, nato a Villa Sbarbari nel 1865, si sposerà nel 1930 con Fasce Luigi di Santa Margherita Ligure.

La cognata d'Emilia Catterina Sbarbaro detta "scià Miglia", ossia Sbarbaro Maria Virginia, fu Carlo detto "Carlottu", nata a Sbarbari il 23 Maggio 1878, emigrò infine in America col marito e cedette i suoi diritti ereditari a Biggio Antonio detto "Trabucco", marito di sua zia Sbarbaro Rosa detta "Tanena".
La madre di Virginia, ossia Maria Sbarbaro di Carlo, era sorella di: Rosa detta Tanena, di Gio Batta detto Gobbetto marito d'Angela Boitano detta "Angeinin", e di Catterina moglie d'Antonio Sbarbaro detto "Lallin".
Rammentiamo che il figlio del "Lallin", ossia Giacomo Umberto Sbarbaro emigrerà in America.

Maria Sbarbaro, di Carlo e fu Maddalena Cavagnaro, nata a Villa Sbarbari nel 1840, della famiglia dei "Carlin" o "Cascinè", sposò Carlo Sbarbaro, fu Gio Maria e Maria Repetti, detto "Carlottu", nato a Villa Sbarbari nel 1836, della famiglia dei "Bettenin".
Carlo Sbarbaro detto "Carlottu" nel 1880 circa aveva la residenza a Roma dove probabilmente esercitava l'arte del "Carbonaro" come già uno zio della moglie, tal Sbarbaro Agostino fu Carlo e fu Maria Repetti, della famiglia dei "Carlin" o "Cascinè".
Occorre ricordare che lo zio di Maria Virginia Sbarbaro, cognata dell'Emilia Catterina Sbarbaro, era Sbarboro Agostino.
Costui era fratello di suo padre, ossia di Carlo fu Gio Maria detto "Carlottu".
Sbarboro Agostino fu Gio Maria, nato a Villa Sbarbari nel 1842 e morto in Roma il 17 Agosto 1880, forse anche lui "Carbonaro", era lo sposo di Biggio Maria Rosa, fu Domenico e fu Biggio Maria, detta "Rosa", nata a Priosa il 25 Febbraio 1851, della famiglia dei "Castagnin".
Il fratello di Maria Rosa Biggo, ossia Biggio Gio Batta fu Domenico, era emigrato in America da 11 anni nel 1880, indi dal 1869.
I figli di Sbarboro Agostino e Maria Rosa Biggio furono: Sbarbaro Agostino nato il 12 Luglio 1870 e morto il 12 Ottobre 1874, Sbarbaro Maria nata il 14 Marzo 1872, Sbarbaro Rosa nata il 19 Febbario 1874 e morta il 13 Ottobre 1875, Sbarbaro Agostino detto "Baccin", nato a Villa Sbarbari il 2 Gennaio 1876.
Ebbero, infine, Giovanni Maria Sbarbaro, detto "u Giuanin da Rosa", sposo di Paola Biggio fu Paolo, detta "Paulin-a", sorella di Biggio Luigi fu Paolo, detto "Gragnèra", di Priosa.
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa d'Aveto del 10 Dicembre 1894 troviamo:
Biggi Paolo fu Domenico "Negro", sua moglie Sbarbaro Rosa di Simone, della famiglia dei "Cascinè" di Sbarbari, e i loro figli: Raffaele, Paolo, Luigi detto "Gragnèra", Paolina e Luigia.

L'altro zio di Maria Virginia era Sbarbaro Gio Maria, fu Gio Maria e fu Maria Repetti, detto "u Pìcciu", contadino, nato a Villa Sbarbari nel 1839, sposo di Garbarini Serafina fu Giovanni nata nel 1847 e morta il 28 Gennaio 1869.
Ebbero Maria, nata il 23 Marzo 1866 e morta il 29 Marzo 1866, e Rosa nata l'11 Gennaio 1869 probabilmente già morta.
La madre morirà qualche giorno dopo, forse per complicanze post parto.
Gio Maria, detto "u Picciu", si risposò con Perazzo Maria, di Gio Maria ed Elisabetta Badaracco, detta "Minetta", nata nel 1854 circa, della famiglia "Santo" di Pianazze.
Il padre di Maria era Perazzo Gio Maria, fu Agostino e fu Maddalena Perazzo, contadino, nato a Pianazze nel 1822.
Sua madre fu Badaracco Elisabetta, di Gio Maria e fu Angela Badaracco, nata a Groparolo nel 1827.
I fratelli furono Maddalena, nata a Pianazze nel 1856 e Agostino, detto "Nuellu", nato nel 1861.
Sua zia era Perazzo Maria fu Agostino, nata a Pianazze nel 1827.
Nello Stato delle Anime del luglio 1889 e troviamo a Sbarbari: Sbarboro Gio Maria fu altro Gio Maria, sua moglie Perazzo Maria, detta "Minetta" ed i figli Sbarboro Rosa, Maria, e Catterina. Nello Stato delle Anime del dicembre 1894 troviamo: Sbarbaro Gio Maria, la moglie Perazzo Maria, ed i figli Maria Giulia, Assunta Catterina e Giovanni.
Maria Giulia detta "u Dunnin" si sposerà a Genova. Abiterà in Salita degli Angeli.
Assunta Catterina, detta "Sunta", sposerà certo Davide, detto "u Davidde", di Castagnelo in Val Fontanabuona. A Primavera tornava al paese natio col marito e una gabbia di galline.
Giovanni Carlo, detto "Carlin", nato nel 1890 circa morrà ancor giovane di broncopolmonite.

Giovanni Sbarbaro, detto "Giuanetta" nato a San Luigi del Missouri, figlio d'Antonio di Gio Maria, detto "Tugnottu" e di Rosa Sbarbaro, nel 1901 si sposa in Comune a Santo Stefano d'Aveto.
Sposa Sbarbaro Maria Catterina, di Gio Batta detto "Baciollu" e Repetti Maria, nata il 18 Aprile 1880, della famiglia dei "Munin".
Maria Sbarbaro, d'Antonio detto "Tugnotto" e Badaracco Dominica detta "Piccin-a", sorella germana di Giovanni detto "Giuanetta" sposerà Biggio Davide, d'Antonio detto "Trabucco" e Sbarbaro Rosa detta "Tanena", conosciuto come "u Davidde da Priùsa".


Pure, Cecilia Sbarbaro, di Gio Maria detto Trexin, fu Gio Maria detto "Caregà", emigrò in America.
Era la nipote d'Antonio, detto "Tugnollu" e Gio Batta Sbarbaro, detto "Burghèise", fratelli del "Trexin".
Cecilia Sbarbaro, nata nel 1853 circa a Sbarbari, sposò Giovanni Sbarbaro.
Costui, figlio di Gio Maria Sbarbaro fu Giovanni, detto Sciarbellino, era nato nel 1843.
Ebbero diversi figli: Gio Batta nato nel 1871, Maria Catterina nata nel 1873, Amedeo nato nel 1875. Morirono tutti in tenera età.
Ebbero infine Clotilde, nata il 22 febbraio 1877, e Colomba.
Clotilde Sbarbaro emigrerà poi in America con i genitori, dove si stabiliranno.
Probabilmente l'altra sorella Columbia, o Colomba, nascerà in America.
Clotilde si maritò in Grande.
Si rileva da una lettera del 25 ottobre del 1949. La missiva fu inviata da Newark N. J.
al cugino Andrea Sbarbaro fu Antonio, detto Dria.
Clotilde si scrive "Clotilda" e sua sorella la chiama "Columbia".
Clotilde fu l'unica a tornare in Italia a Sbarbari dai parenti.
La sorella aveva troppo paura della traversata Atlantica.
Si raccontava di viaggi avventurosi con muraglie d'acqua che si levavano intorno alla nave.
Nel 1895 sbarca a New York, all'età di 41 anni, una certa Cecilia Sbarbaro.
Potrebbe essere la figlia del Trexin, già emigrata in America col marito Giovanni Sbarbaro di Gio Maria detto Sciarbellino e ritornata momentaneamente al paese.
Supponiamo ciò per il fatto che, sia nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del 1889 che in quello del 1894, sia lei che il marito e le figlie non risultano presenti a Sbarbari all'epoca.

 

Continua...
Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto - Capitolo 4 Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (parte III)

 



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Pagina pubblicata il 15 aprile 2005 (ultima modifica: 13.03.2008), letta 7216 volte dal 23 gennaio 2006
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