Valdaveto.net > Poesia > La fiera degli aranci
Graffinrete 'editoria on-line' , sezione editoriale dell'Associazione Alinet, già dall'anno 2001 porta avanti una ambiziosa iniziativa: la creazione di un'antologia di poesia italiana contemporanea inedita.
Alla composizione di tale antologia sono invitati a partecipare, in maniera libera e gratuita, tutti gli autori interessati.
Da tale antologia estrapoliamo e pubblichiamo alcuni componimenti del poeta Santo Irmino.
Ospite
All'alba senti,
gli zoccoli dei muli
sulle stradine lastricate
di pietre quadre.
Sotto le coppole,
coi visi scavati dal sole e dalla fatica,
contadini dalle forti mani, partono.
Donne vestite di nero,
con le giare, si avviano alle fontane,
due comari in attesa parlano dell'evento:
Lina, la maestra, sposerà il forestiero.
Bambini, come rami di in un fiume,
scendono dai vicoli, per popolare il corso,
incamminandosi verso la scuola.
Il brusio delle loro fantasie sale
alla mia finestra di ospite,
prossimo sposo di una donna,
dell'entroterra.
Carmela
Carmela stira
all'ombra del portico.
Una perla di sudore,
discende nel bianco incavo
del seno.
Giovane sposa di un altro,
con sorriso leggiadro
turbi i miei studi,
seducendo le mie prime
fantasie di caruso.
La fiera degli aranci
Piccirìddi felici e persi...
tra palloncini e soffici nuvole di zucchero.
Picciòtti coi capelli brillantinati,
passano davanti alle ragazze,
fantasticando l'amuri.
Il profumo dei dolci sulle bancarelle,
inonda l'aria.
L'arancia, la protagonista,
colora la piazza.
Passato e presente si incontrano,
fermano il tempo,
intrecciano generazioni.
Alla fiera degli aranci,
veni u cùori
a sorridere.
Pensiero
In un angolo della mente,
come un gomitolo aggrovigliato,
pensieri mai approfonditi.
Guardo una foto,
divengo gli occhi degli altri,
mi osservo da fuori.
Sembro diverso dall'idea
che ho di me stesso.
Dunque chi sono ?
L'angoscia di perdermi,
di non capire più,
mi assale...
Ma è un attimo,
la paura dell'incertezza
accantona anche questo pensiero.
Oltre
È là, seduto al fresco,
sotto le verdi fronde
di un ulivo.
Alle sue spalle,
cani servili vigilano sul gregge,
rompendo, di tanto in tanto,
il silenzio.
Di fronte a lui,
infinite distese di spighe dorate
si piegano al vento,
sparendo all'orizzonte.
Oltre quei monti,
dove gli occhi smettono di vedere,
egli giunge col pensiero.
E ripensa al mare,
lasciando affogare il sorriso
dentro una lacrima.
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Pagina pubblicata il 27 marzo 2006, letta 4734 volte