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La favola bella

Poesie di Silvana Poccioni

di Silvana Poccioni
graffinrete.it

Graffinrete 'editoria on-line'  link esterno , sezione editoriale dell'Associazione Alinet, già dall'anno 2001 porta avanti una ambiziosa iniziativa: la creazione di un'antologia di poesia italiana contemporanea inedita.
Alla composizione di tale antologia sono invitati a partecipare, in maniera libera e gratuita, tutti gli autori interessati.
Da tale antologia estrapoliamo e pubblichiamo alcuni componimenti della poetessa Silvana Poccioni.

 

 

Felicità

E' raggiunta
nell'intensa emozione
di un istante
assaporata ad occhi chiusi
mentre dilegua
dolce
fuggevole carezza
bacio rubato.

 

 

La favola bella

Dividevano un sogno
ma parlavano d'altro
sperando in segreto che un giorno
accadesse un evento
un prodigio un nonnulla
capace di farli trovare.
E accadde un mattino
che i loro sentieri si unissero
come d'incanto in un unico fiume
trascinandoli insieme per ampie vallate
tra prati e foreste
creati soltanto per loro.
- È uno spreco - diceva -
non dirsi l'amore. È come ammirare
una stella lontana.
Se tu prenderai la mia mano
potremo toccarla. -
E lui l'ascoltava
rapito da ignoto sgomento.
- Nel cuore si libera immensa la gioia - e ride negli occhi
scacciata in un angolo buio
la tristezza
cancellati da un bacio
i rimpianti gli amari ricordi
l'inquietudine greve
che solo l'assenza d'amore
e null'altro produce.
Si aprirono limpidi i cieli
e senza stagioni
il tempo ormai fermo al presente
senza prima né poi
docilmente seguiva gli amanti.

...E ancora li segue
benché molti inverni si siano ormai succeduti
dal giorno in cui lui
con voce angosciata ma ferma
le disse che un bivio richiede una scelta.
Nessuno sa dire se scelse
o se fu la corrente del fiume
a portarla lontano
nessuno può dire
che cosa gridasse il suo cuore
che ormai già serrava all'esterno le porte.

- Tu sola sapevi vedermi com'ero-
- Come sei - gli risponde.
- Tu sola hai saputo capire la musica
dolce e i versi mai scritti che io
componevo per te
tu sola sapevi capire i silenzi .-
- Ascoltavo il tuo amore
il miracolo atteso da sempre
che si era compiuto un mattino
e ancora si compie .-

 

 

I poeti

Si dispiegava immenso il cielo
agli orli dei monti ricamato
di verdi trine
che il vento lieve muoveva
senza rumore.

- La suprema bellezza - disse il primo -
porta sempre con sé
un sottile senso di paura -

- Quando un raggio di sole - disse l'altro -
ci accarezza dovremmo abbandonarci
al suo calore fiduciosi
senza temere il freddo dell'inverno -

- Che pure arriverà
per quanto tiepido
si allunghi il tempo dell'autunno-

- Guardiamo insieme adesso
senza parlare e poi
chiudiamo gli occhi
per ascoltare senza timore
quest'armonia
che sembra esterna e invece
è dentro noi
e durerà (può darsi)
un solo istante -

Guardarono in silenzio
e un lago vasto quanto il cielo
ondeggiava increspandosi alla riva
in bianchi leggerissimi merletti.

Chiusero gli occhi per sentire
e un'armonia dolcissima
di foglie appena mosse
ali leggere di farfalla
li accarezzò mentre un profumo
li inebriava intenso
d'erba e di muschio.

Poi si trasformò in oceano il lago
e il cielo si staccò dai monti
dilatandosi infinito
oltre i confini del tempo e dello spazio
più in là dell'invisibile
in un altrove dove
annullandosi
si persero nel Tutto
i due poeti.

 

 

Taedium vitae

Un attendere inquieto
che accada l'evento in grado
di sciogliere il nodo e chiarire l'enigma.
Tirate le somme rimane irrisolto
il problema e nuova un'incognita
resta sospesa in un calcolo
dove si è perso l'inizio
e la fine non si intravede.
L'ebbrezza di un volo
( illusoria pienezza raggiunta
e consunta
in brevissimi lampi )
poi ancora un planare sui vasti
silenzi del cuore immobili stagni.
Ci sarà in qualcosa
un termine dato
la meta sicura a cui tendere infine
un ultimo slancio
che annulli una volta
l'eterno ritorno all'attesa
a questo salire ogni giorno
il primo dei mille gradini
cosparsi di lucida cera
che portano al cielo.

 

 

Dimensioni

Un giorno
il grande compasso
chiuderà perfetta
la linea del mio cerchio.
Coincideranno
ridotti in un punto
fine e principio
né ci sarà bisogno di calcolare il raggio
per evitare che il centro si allontani
disegnando pericolose ellissi.
Tutta racchiusa all'interno
la vita si scoprirà
minima
nelle sue vere dimensioni
palpito breve
nel cuore dell'eterno.

 



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Pagina pubblicata il 27 marzo 2006, letta 4891 volte