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Emigrazione e fogli di via

La trascrizione di tre fogli di via, risalenti all'anno 1856, trovati presso l'Archivio comunale di Santo Stefano d'Aveto

di Sandro Sbarbaro

L'emigrazione è un fenomeno ciclico e come tale presenta tipologie che si ripetono eguali nel corso dei secoli.
Sovente siamo portati ad inquadrare l'attualità nel limitato orizzonte dei fatti che appartengono all'epoca nella quale stiamo vivendo.
Ma la storia, materia poco studiata, insegna che nulla nasce dal nulla.
E così, puntualmente, ci accorgiamo che gli eventi che stiamo osservando intorno a noi già furono vissuti (...con opportuni distinguo) in altre epoche, magari nemmeno troppo lontane dal nostro presente.

Riporto di seguito le trascrizioni di tre fogli di via che ho potuto trovare, grazie all'autorizzazione dell'allora sindaco Maria Antonietta Cella e al supporto degli impiegati Antoniuccia Sbertoli e Sandro Campomenosi, presso l'Archivio comunale di Santo Stefano d'Aveto - sezione carte sparse.

Il primo documento presenta un foglio di via consegnato a due nostre valligiane, una filatrice e l'altra contadina, che probabilmente emigrarono a Genova nell'anno 1856 nella speranza di trovare un impiego.
Sorprese a vagabondare ed essendo prive di mezzi di sussistenza, furono allontanate dalla città e rimpatriate a Santo Stefano d'Aveto tramite foglio di via.

 



Regia Intendenza di Chiavari Divisione S.P.
N° 814 del Protocollo Gen.
N° "  del Copia Lettere
Oggetto:
Badaracco Maria moglie di Giò figlia del fu Domenico Badaracco, d'anni 47 di S.to Stefano d'Aveto, filatrice - Badaracco Catterina moglie di Gio Batta figlia di ....... d'anni 27 di S. Stefano d'Aveto, Contadina

Sig. Sindaco di S. Stefano D'Aveto

Chiavari il 1°Agosto 1856

Le donne segnate in margine essendosi trovate in Genova senza mezzi pel viaggio, furono da quella Questura munite il 30 luglio p.° p.° di foglio di via con indennità per ripatriare e presentarsi al sig. Sindaco di S. Stefano d'Aveto fra tre giorni
Chi scrive ne dà questo cenno al prefato Sindaco per opportuna norma.

L'Intendente Campi



 

 

Il secondo documento riguarda il foglio di via comminato a Cella Gerolamo di Cabanne di professione caffettiere, congedato dalla ex Legione Anglo-Italiana.
Al foglio di via allego il certificato di congedo (unitamente alla sua trascrizione) firmato dal comandante di Brigata generale Alfonso La Marmora.
Pare strano ma un reduce della guerra di Crimea, il cui ruolino di soldato reca un comportamento immacolato, venne allontanato da Genova senza tanti complimenti!

 



Regia Intendenza di Chiavari Divisione S.P.
N° 876 del Protocollo Gen.
N° "  del Copia Lettere
Oggetto:
Cella Gerolamo fu altro d'anni 30 Caffettiere da Capanna S. Stefano Congedato dalla ex legione Anglo-Italiana
Documenti annessi N° 1

Sig. Sindaco di S. Stefano d'Aveto

Chiavari il 18 Agosto 1856

L'Individuo contro descritto di cui si unisce il congedo, essendo dalla Questura di Genova stato munito li 8. corrente di foglio di via obbligatorio per recarsi in patria fra due giorni e presentarsi all'Autorità locale, chi scrive prega il Sig. Sindaco di S. Stefano d'Aveto di volergli accennare se il medesimo sia realmente rientrato in patria Comune

L'Intendente Campi



Certificato di congedo di Gerolamo Cella



Legione Anglo - Italiana
3° Reggimento
Certificato di Congedo.

Connotati
Statura: m. 1,63
Fronte: Alta
Occhi: Biggio
Naso: Regolare
Bocca: Media
Mento: Tondo
Capelli: Castagni
Barba: Idem
Colorito: Bruno

Nato in Capanne nel regno Sardo

G. MUTR. MALTA


In virtù del dispaccio Ministeriale di Sua Maestà Britannica
in data LONDRA 9 GIUGNO 1856, il congedo assoluto è accordato al
Bersagliere Cella Gerolamo
della 4.a Compagnia del 3° Reggimento in data del        1856

Fu Arruolato il 18 febbraio 1856
La sua Condotta buonissima

Comandante la Compagnia
Capitano S. de Candia

...........
Tenente Colonnello

Comandante il Reggimento
MALTA il 27 di Luglio

A. Lamarmora
Comandante la Brigata

LEGIONE
BRITANNICO ITALIANA
3° REGGIMENTO



 

 

Il terzo foglio di via riguarda Repetto Maria di Priosa d'Aveto la quale, insieme al figlioletto di due anni, venne allontanata dalla Toscana "per mancanza di mezzi e vagabondaggio".
Ciò conferma i racconti dei vecchi valligiani i quali narravano di donne avetane che, emigrate a Genova o in Toscana e più tardi in America, "andavano in cerca", ossia andavano a chiedere l'elemosina tenendo in braccio il figlio piccolo per far leva sull'umana pietà dei signori.
Queste stesse scene, con diversi protagonisti, sono osservabili anche ai nostri giorni: insomma, è fin troppo semplice sentenziare che da allora non molto è cambiato.

 



Regia Intendenza di Chiavari
Pubblica Sicurezza
N.°1116
Oggetto: Foglio di via a Repetto Maria con un figlio d'anni due

Ill.mo Sig. Sindaco di S. Stefano D'Aveto

Chiavari il 31 Luglio 1856

Ill[ustrissi]mo Sig. Sindaco

La nominata Maria Repetto nata Bisso di codesto comune (parrocchia di Priosa) sfr[attata] dalla Toscana per mancanza di mezzi e vagabondaggio fu munita dal Ufficiale di Sicurezza pubblica di un foglio di via con indennità unitamente al di Lei figlio d'anni due con obbligo di presentarsi a V. S.
Nel prevenirvela incontro l'onore di raffermarmi con distinta stima

Di V. S. Ill.ma Dev[otissi]mo Obb[ligatissi]mo Servitore
L'Intendente Adicassilla



 

 


 

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Pagina pubblicata il 23 aprile 2006, letta 10218 volte
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