Valdaveto.net > Articoli e ricerche di carattere storico > Un anomalo incidente di caccia nel 1584
Un incidente di caccia, alquanto anomalo, capitò il 7 giugno dell'anno 1584 vicino a Cicagna, in località Prato della Piana.
Venne uccisa accidentalmente Lucia, una giovane donna.
Il fatto è chiaramente descritto negli atti dell'inchiesta che ne seguì presso la Corte di Roccatagliata.
Riporto di seguito alcuni punti significativi della loro trascrizione: i documenti sono tratti dall'Archivio di Stato di Genova, sala Senarega, filza n° 526.
+ 1584 adì 8 giugno - in la Corte di Rocc.ta
Benedetto Ratto Console di Campo de Zasco Podest.ria di Rocc.ta, denuncia a me Fran.co Poggio Podestà in
qualmente hieri sera che potea essere hore 19 in circa fu morto una donna nominata Lucia moglie di Giacomo
Levorone in loco detto Prato della Piana in la detta Consol.ia Giur.ne di Rocc.ta: E per quello che si dice
pubblicamente esser statta morta di una archibuggiata da Tognino Porcella del fu Gioanni del Ponte di Cicagna
della Cànova. E cossì dice.
+ adì q. detto - In casa di Lazarino Levorone loco detto la Cànova al ponte di Cicagna.
Visto e visitato per me sudetto Podestà
in presentia di Giovanni Schiappacazze messo pubblico della corte e degli infrascritti testimonij. Il cadavero della
fu Lucia moglie di Giacomo Levorone e figlia di Lazarino Levorone postrata in terra morta, statta ferita di una
archibuggiata botta di quadrello per quello (che)
si può comprendere in la ponta della mascella dritta, di età d'anni 26 in circa secondo che mostra
il suo aspetto, vestita di bianco, e quanto è statta morta per quello dicono li soi di casa era vestita di
una roba di raxa verde. In presentia di Giacomollo Cazazza del fu Benedetto e Sentino Cazazza del fu Pasquale et
Battino Bacigalupo del fu Gieronimo che sopra ciò si sono essaminatti per me sudetto Podestà, datoli
prima giuramento, li quali attestano che il detto cadavero era di detta Lucia che così si chiamava in vitta.
Segue la deposizione del padre della vittima.
+ adì detto in loco dove si chiama il Prato della Piana Consolaria di Campo di Zasco Podesteria di
Roccatagliata, nel loco proprio dove è stato morto la detta Lucia.
Lazarino Levorone fu Lodisio della Cànova del ponte di Cicagna padre della detta Lucia morta citato per
informazione in detta causa dattoli giuramento di dire la verità, interrogato sopra detta causa, per suo
giuram.to testificando dice. Il giorno di hieri che potteva essere da hore 19 in circa essendo nel presente loco
qui accertato in terra in compagnia della detta Lucia mia figliola et un'altra mia figliola nominata Bianchinetta
accociando (aggiustando) un paro di scarpe e la detta Bianchinetta cercava in testa alla detta Lucia,
capitò un uccello cioè una berta ò sia gazana sopra un alboro, et io subito domandai il detto
Tognino Porcella del fu Giovanni, il quale mi sta appresso di casa e li dissi che prendesse l'archibuggio e che amazzazze il detto uccello che mi mangiava tutte l'herbeglie (piselli)
e cosi lui uscì fuora di casa sua con l'archibuggio e si appoggiò alla maxera quale resta in la Giur.ne di
Rocc.ta e sparò un'archibuggiata al detto uccello e l'amazzò, ma scappò un
pernigone (pezzetto metallico della carica) della detta archibuggiata il quale afferrò la
detta Lucia mia figliola in la ponta della mascella dritta appresso il polso (tempia) e l'amazzò,
ancora lei campò solamente doppo che fu ferita sino al tramontar del sole sonata l'ave maria di notte - Interrogato
se la detta morte è seguita volontaria per il detto Tognino, risponde sig.or no anzi conosco in mia coscienza
che è stata disgrazia e se ciò non fusse non lo diria perché la detta Lucia era mia figliola e se
non conoscessi altrimenti non lo comporteria e so che il detto Tognino n'è disperato e mi dole di lui tanto como
della detta mia figliola.
Interrogato se il presente loco dove è stata morta la detta Lucia et il loco da dove detto Tognino ha sparato
l'archibuggiata sono della Giur.ne di Rocc.ta. Risponde sig.or si è in la Giur.ne di Rocc.ta et è sempre
statto como è notorio a quanti ne sono di questo paese e così è la verità, sono
di età d'anni 64 in circa, vale li miei beni S.ti 100 in circa.
Durante l'inchiesta il Podestà di Roccatagliata sentì, inoltre, le testimonianze di Giacobo Cazazza fu Pietro di Ponte
di Cicagna, di Don Francesco Garbarino, arciprete della chiesa di S. Giov. Battista del Ponte di Cicagna e di Gregorio
Porcella anch'esso abitante a Ponte di Cicagna.
Tutti confermarono quanto aveva detto il padre di Lucia nella sua deposizione.
La documentazione dell'intera inchiesta preliminare fu inviata al Doge e ai Ser.mi Collegi, allegata alla seguente
lettera del Podestà di Roccatagliata, datata 4 luglio 1584, con la quale egli esprimeva il suo giudizio sulla
condanna prevista per Tognino Porcella.
...E più le mando qui incluso il piccolo processo di Tognino
Porcella per la morte della fu Lucia figlia di Lazaro Levorone della quale li detti avviso per mie littere del 10 e
16 del passatto, formato secondo il stille di questa Corte di Roccatagliata, e per essere detta morte seguita per
disgrazia, nel modo che VV.SS.rie Ser.me vederano per il detto processo et anco per esserli la remissione della parte
e per essere Tognino sin'ora contumace, sarei di parere sotto benigna correttione di VV.SS.rie Ser.me condanarlo a
pagare lire trecento di
Genova e più bandirlo per doi anni, o, vero poi che a il modo et che per il passato è stato un poco
spronato darli più pena de dinari e levarli il bando poiché io non approvo molto il bandire questa
gente per ogni cosa perché se gli dà occasione di mettersi in compagna e far del male como si è
visto per esempio di tanti altri...
Il suggerimento del Podestà di Roccatagliata, che giudicava secondo gli statuti di questa Podesteria, fu abbastanza severo, trattandosi di omicidio involontario.
Inoltre egli suggerì di mutare il bando in pena pecuniaria per motivi di prevenzione o, forse sarebbe giusto aggiungere, per maggiore incremento fiscale.
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Pagina pubblicata il giorno 11 maggio 2006, letta 7313 volte
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