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Magica Liguria

di Elisabetta Robert Castagnola
tratte dalla raccolta Trasparenze in un fiume lontano

Trebbia

Tortuoso, fra pareti di brughiere,
gorgogliante il Trebbia,
scorre lungo la valle.
La sua musica senza posa è appena percettibile.
La sua voce melanconica
desta la riflessione.
Io non lo so... ma certo è sovrumano
questo senso di pace e di mistero
che sento a me d'intorno circonfuso,
nel sublime innalzarsi del pensiero
verso cose più grandi e trascendenti.

 

 

Sogni

Scorre il fiume possente mormorando
alle sponde, protese nell'ascolto:
forse ripensa al fonte zampillante 
tra le scoscese rupi
in mezzo al bosco.
Sogna il mare disteso,
senza fine;
sogna l'oblio profondo nella quiete
glauca ed intatta del potente gorgo.
Sogna la ruota inerte del mulino
che attingeva acqua dalla gora
per macinare i chicchi ed i bacelli.

 

 

Vecchio mulino di Trebbie Burche

La ruota arruginita
ora è ferma, immobile.
Offre asilo al tordo,
al merlo, al passerotto
che, sparuti, sostano
temendo il cacciatore.
Frettolose, sospettose,
lucertole agili,
si rincorrono tra le palette
della ruota di ferro
e s'infilano nel disco
che collega al mozzo.
La gora ormai è asciutta.
Non può girar la ruota.
Nella tramoggia, intanto
mancano i cereali.
Solo le ragnatele pendono
dal soffitto di legno.



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Pagina pubblicata il 2 marzo 2006, letta 5438 volte

in antichi
tramonti e nasce
ribelle alla storia.
L'erba è secca
da millenni e le
reti sono asciutte
sulle spiagge.
Pochi uomini
con il coraggio
negli occhi,
non daranno
le dimissioni

 

 

Questo Natale

Un milione di Natali
a strappare
memorie
tra i rami d'un finto abete.
Stanca
di fare regali
a chi nulla mi offre.
Sono
nel pianto
d'un bimbo lacero
e negli occhi
di un cane abbandonato

 

 

Emigranti
a mio bisnonno Lorenzo Cogorno

Un fagottino sulle spalle
con poche cose,
dentro al cuore
Genova sempre.
C'è per molti di noi
un bisnonno nei ricordi
che fece così,
senza troppe parole,
aggiustandosi
sulla banchina del porto
il bavero del cappotto,
logoro per dignità.
E c'erano sogni al basilico
costruiti dalle lontananze,
mentre i pensieri, gli affetti
correvano
tra un vicolo e l'altro
dove i profili dei palazzi
spezzano
un mare azzurro.
Forse è stata un lacrima
a sbavare l'inchiostro
di una vecchia lettera
trovata per caso

 

 

 


 

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Pagina pubblicata il 17 maggio 2006, letta 4622 volte