Valdaveto.net > Usi, costumi, tradizioni, racconti e leggende > Raccolta di documenti dedicati alla presenza del lupo in Val d'Aveto > Il lupo, il mulo e il mulattiere
Nel paese di Isoletta, in Val d'Aveto, si ricorda di aver sentito narrare un episodio ottocentesco dalla signora Repetto Virginia, detta "Panella", della famiglia dei "Bacciulìn" di Acero e moglie di Cuneo Alessandro.
Virginia raccontava che un abitante di Isoletta un dì si era allontanato sul suo mulo e, come era solito fare durante la stagione invernale, aveva portato le vacche "in sciuernu", a svernare in Val Fontanabuona presso una famiglia di contadini.
Di ritorno dal viaggio col suo mulo, presso la località Rondanaia iniziò ad essere inseguito da un lupo che, dopo averlo scrutato da lontano, si avvicinò sempre più.
L'uomo, spaventato, proseguì il suo cammino verso casa.
Il lupo, prendendo sempre più confidenza, sferrò un primo attacco tentando di azzannare le
caviglie del mulo. Il mulattiere, per evitare i morsi del lupo, si mise in piedi sul basto e prese ad incitare il mulo nel tentativo di velocizzarne l'andatura.
In preda al terrore e tutto intento a controbattere le mosse del lupo, il mulattiere non si accorse di essere giunto intanto in prossimità di Ventarola.
Fortunatamene le sue urla rimbombarono fra le case del paese, che allora contava circa una diecina di famiglie, richiamandone gli abitanti che corsero in suo aiuto: i più temerari, armati di bastone, inseguirono il
lupo che velocemente fuggì ritornando a posizionarsi su una collinetta posta nei dintorni.
Da lassù scrutava gli umani con fare indolente.
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Pagina pubblicata il 2 febbraio 2008, letta 4028 volte
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