Valdaveto.net > Il territorio della Val d'Aveto e delle valli limitrofe > Le mascère, i muri a secco tipici della Val d'Aveto
di Sandro Sbarbaro
fotografie di Sandro Sbarbaro
Muri a secco accatastati con perizia contrassegnano il paesaggio della Val d'Aveto. I valligiani li chiamano mascère, nome che deriva dal termine latino "maceria - ae" il cui esatto significato è, appunto, "muro a secco".
Nel notaro Nicolò Repetto, che roga atti in Val d'Aveto alla fine del XVII secolo, si trova scritto macera.
Questi lunghi serpenti di pietre seguono il limitare dei campi facendo contrappunto, col loro grigiore opaco, al verde-giallognolo dei prati. Sembrano binari tortuosi in cerca di una stazione nel verde.
Sferzate dal vento del nord, soffocate da sgunfiè de nèie, affogate nell'umidore uggioso della nebbia mattutina che avvolge i piani d'Aveto e a primavera rifugio di saettanti lucertole, le mascère testimoniano la fatica della gente avetana essendo il risultato del lavoro di spietramento dei campi da parte di intere generazioni di contadini.
Per avere a disposizione campi e prati, per poter coltivare quel poco che nasce a queste altitudini (grano, mais, patate), i contadini avetani bonificavano i terreni nei pressi dei villaggi. Usavano zappare la terra per renderla adatta alla semina e si dedicavano a togliere le pietre che emergevano dai terreni così trattati.
Le pietre di risulta, quelle di grossa taglia, venivano reimpiegate per costruire muri a secco lungo i campi in modo da delimitare le proprietà. Presso i corsi d'acqua a volte sono rinforzate da ciottoli di fiume.
Le mascère furono costruite da persone di indubbia capacità, tant'è vero che molte sono giunte sino a noi ancora in buono stato pur non presentando alcun legante.
In genere avevano un passo tale che nel mezzo vi potevano scorrere le lese (le slitte trainate da buoi o da vacche) oppure transitare i muli con la soma.
In genere le mascère delimitavano i percorsi principali.
Nel XIX secolo in specie seguivano le strade comunali. Ovviamente quando le strade si arrampicavano lungo i crinali costeggiando i boschi, le mascère sparivano o si trovavano per brevi tratti solo dove si riusciva a creare un certo numero di pietre adatte allo scopo.
A primavera, incastonate nel verde, le mascère rammentano scenari bucolici d'oltremanica rendendo i paesaggi della Val d'Aveto simili a quelli che è possibile ammirare sulle Highlands.
Le mascère, ormai abbandonate al loro destino, vanno chissà dove... ma dicono da dove veniamo.
Pagina pubblicata il 28 aprile 2008, letta 5164 volte
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Mappa interattiva della Val d'Aveto, suddivisione del territorio per parrocchie
Cliccare sulla mappa per accedere alle informazioni relative alle singole parrocchie
La Val d'Aveto, anticamente detta Vale de Auto (ancora oggi le genti d'Aveto chiamano "Aitu" il fiume che attraversa il loro territorio), è la valle formata per gran parte dal fiume omonimo e dai suoi affluenti.
L'Aveto nasce in Liguria in località Prato Lungo (anche se recentemente la fonte pare identificarsi con la località Fontana d'Aveto nei pressi d'Acquapendente) e finisce la sua corsa in territorio Piacentino (località Confiente) ove confluisce nel fiume Trebbia.
La Val d'Aveto è costituita dall'Alta Valle dell'Aveto che termina pressappoco in località Boschi, punto dal quale inizia il territorio Piacentino, e dalla Bassa Valle dell'Aveto (il termine, forse improprio, è usato per ragioni di praticità) che giunge sino presso Confiente.
I paesi avetani in territorio Piacentino sono i seguenti:
- sponda sinistra:
Casale, Selva, Lisore, Rovereto, Orezzoli, Buscegli, Connio della Cascina (che confina col territorio di Rezzoaglio)
- sponda destra:
Ozzola, Metteglia, Brugneto, Costa, Curletti, Salsominore, Cattaragna, Castagnola, Boschi, Torrio (che confina col territorio di Santo Stefano d'Aveto)
Il territorio della Val d'Aveto ligure è posto nell'entroterra, pressappoco alle spalle di Chiavari (in provincia di Genova), ed è suddiviso amministrativamente nei due Comuni di Santo Stefano d'Aveto (m.1017) e Rezzoaglio (m. 715).
La suddivisione risale al 28 aprile 1918 quando Rezzoaglio si staccò dall'allora Comune di Santo Stefano d'Aveto.
In realtà Rezzoaglio e le sue ville ebbero da sempre una certa autonomia, benché territorialmente facessero parte del "Districto de Vale de Aveto" fin dai tempi dei Malaspina e dei Fieschi.
Il "Distretto", o "Giurisdizione", diventò Marchesato
di Santo Stefano d'Aveto verso la fine del 1500 con i Doria, ed infine
Comune, o "Mairie", dopo il 1797 sotto l'egida dei
francesi.
Detta presunta autonomia pare desumersi dall'atto di
"Investitura" (o "Permuta") del 1251 fra Corrado Malaspina e i de Meleto (ai quali, in seguito, subentrarono i de Cella, o Della Cella) con il quale il Malaspina riserva per se le terre oltre il fiume Gramizza (pressappoco il territorio dell'attuale Comune di Santo Stefano d'Aveto) mentre i de Meleto, suoi vassalli, sono investiti del territorio che pressappoco ricalca gli attuali confini del Comune di Rezzoaglio.
La signoria dei Della Cella che a lungo spadroneggiò fra le
ville di Rezzoaglio e Cabanne, i due centri più importanti dell'attuale
Comune di Rezzoaglio, conferma altresì che questa ipotesi ha qualche
fondamento; d'altronde i Doria, come già altri feudatari, si avvalsero
sempre di "Commissari" e la loro presenza in loco fu sporadica.
La Val
d'Aveto confina con la Val Fontanabuona, la Val Sturla, La Val di Taro, la
Val di Nure e la Val Trebbia.
I suoi confini interessano le Province di
Genova, Parma e Piacenza.
Il Comune di Rezzoaglio è costituito da più di
cinquanta frazioni, o ville e territorialmente è uno dei
più estesi della Liguria.
Per praticità elencheremo le frazioni suddividendo il
territorio in parrocchie.
La parrocchia nei nostri monti è l'entità di
riferimento più semplice se si vuole individuare e riconoscere
aggregazioni di ville intorno ad un centro
riconosciuto.
Per non far torto a nessuno procederemo seguendo (...pressappoco) il corso dell'Aveto.
- Parrocchia di San Giovanni Battista della Priosa (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Bernardo Abate delle Cabanne (ville o frazioni)
- Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Brignole (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Michele Arcangelo di Rezzoaglio (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Bartolomeo di Magnasco (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Rocco di Villa Noce
- Parrocchia di San Pietro Apostolo d'Alpepiana
- Parrocchia di San Giuseppe di Vicosoprano
Comune di Santo Stefano d'Aveto
- Parrocchia dei Santi Angeli Custodi d'Amborzasco (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Michele Arcangelo d'Alpicella (ville o frazioni)
- Parrocchia di Santa Maria Assunta d'Allegrezze (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Giovanni Battista di Pievetta (ville o frazioni)
- Parrocchia di San Bernardino da Mentone, d'Ascona
- Parrocchia di Santo Stefano Protomartire, in Santo Stefano d'Aveto (ville o frazioni)
Pagina pubblicata il 4 dicembre 2004, letta 12065 volte dal 23 gennaio 2006
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