Vicosoprano, il paese costruito con la pietra

di Vito Elio Petrucci
di Vito Elio Petrucci
articolo già apparso su "Il borgo" probabilmente il 23 ottobre 2005; l'articolo è stato segnalato alla redazione di Valdaveto.net da Antonio Mario Pagliughi

Vicosoprano è rimasto, nell'epoca del tecnicolor, un paese in bianco e nero, per le case ed i tetti fatti di pietra, per le lunghe ombre che il sole disegna a triangoli nei vicoli stretti, per i pennacchi bianchi del fumo che esce dai camini.



Val d'Aveto uggiosa dai tetti di Vicosoprano (fotografia di Sandro Sbarbaro)


Tutto è stato fatto con la pietra, la strada, la chiesa, la fontana, il sedile sulla piazza, pietra strappata alla montagna e portata a spalle al paese perché diventi casa, calore, famiglia.
Il borgo è una frazione del comune di Rezzoaglio, arrampicata a 1088 metri, a picco sull'Aveto ed ha di fronte, come compagni di solitudine, le vette più alte del genovesato, Aiona, Maggiorasca, Penna.
Un tempo gli uomini, d'inverno, lasciavano il paese, andavano a Milano a condurre impianti di riscaldamento e tornavano a primavera per raccogliere i frutti e con loro tornava la vita.
Qui il grano riempie le sue spighe anche oltre i mille metri, le patate sono splendide, e sull'Oramala funghi, mirtilli, fragole e lamponi sono raccolti dai ragazzi.
Ora la strada ha rotto l'isolamento, per Orezzoli porta alla Val d'Aveto, attraversando un paesaggio disegnato da Walt Disney e al Monte Dego.

 

 


 

Nota a cura di Antonio Mario Pagliughi, il "maestro" di Vicosoprano

Il sig. Vito Elio Petrucci è stato un frequentatore di Vicosoprano ove esiste una sua parentela e un gran numero di estimatori. Grande appassionato del dialetto ha scritto la Grammatica sgrammaticata della lingua genovese  link esterno , Sagep Ed. Genova.
Spesso telefonava e subito chiedeva: "Passami tua moglie perché devo registrare la sua pronuncia, la tua è troppo corrotta da altre lingue".
Questo è quanto.

 


 

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Pagina pubblicata il 28 giugno 2009 (ultima modifica: 29.06.2014), letta 6572 volte
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