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Graffinrete 'editoria on-line' , sezione editoriale dell'Associazione Alinet, già dall'anno 2001 porta avanti una ambiziosa iniziativa: la creazione di un'antologia di poesia italiana contemporanea inedita.
Alla composizione di tale antologia sono invitati a partecipare, in maniera libera e gratuita, tutti gli autori interessati.
Da tale antologia estrapoliamo e pubblichiamo alcuni componimenti della poetessa Silvana Poccioni.
Labirinto
Più non ricordo
quanto durò
quel lungo
inutile aggirarsi
nel cieco labirinto del rimpianto.
Il varco c'è
da qualche parte
ma Dedalo non svela il suo segreto
né Arianna tende un filo
per salvarci.
Nebbia
C'è nebbia sopra il giardino
distesa sulla voliera.
Ne traspare a fatica la vasca di pietre
e il rosso sbiadito di qualche rosa
selvatica.
La sagoma del campanile
rimanda il suono ovattato
di una campana che non c'è più
e in fondo alla valle
il Volturno scorre ancora
ingrossato dall'acqua schiumosa delle turbine.
Nelle stanze vuote
le pareti imbevute di memorie
serbano intatte le impronte del nostro passaggio
prima che tutto finisse.
Dalle finestre sconnesse
sbriciolate sui cornicioni
lo sguardo si apre sul paesaggio del cuore
unico superstite alla rovina
del tempo.
Il vento accarezza i poveri tetti
e piega le cime del noce
come trent'anni fa
ma non ne serba il ricordo.
L'altalena cigola arrugginita
nel piazzale solitario.
Poetry new at all cost
Ancora qui a cercare parole.
Tasto di cancellazione:
questa non va .
Ne trovo un'altra tra i sinonimi
che dica lo stesso
con un ritmo diverso.
-Non è il significato
ma il significante
che conta!
Dovrà essere nuova
moderna
al passo coi tempi
il succo spremuto ben bene
e ingoiato
assimilato
metabolizzato
del meglio di quanto produce
oggigiorno
un autore di grido.
Se vogliamo lasciare una traccia
in questo marasma di pseudo poeti
del terzo millennio
coraggio! troviamo parole mai dette
e con ritmi aritmici
scriviamo il mai scritto.-
Così mi diceva l'amico
convinto.
Ho tentato la via del successo.
I tasti si sono bloccati
... e la pagina è bianca.
A mia madre
Quando il giorno
della partenza
lascerà il tuo spazio vuoto
lo riempirò con la piccola sedia del camino
e parlerò con la tua assenza.
Mi ascolterai in silenzio
mentre spezzi la sigaretta
per contarne a sera
sette invece di quattordici.
Ti dirò tutto quello che ho nascosto
per amore
al tuo grande cuore già ricolmo.
Ti chiederò consiglio
su come amare senza fargli male
questo mio figlio per esempio
che sta straziando la mia vita
e più mi strazia più gli darei i miei occhi
e l'altro
tenero e dolce
ancora troppo piccolo per caricarsi
addosso tutte le mie speranze.
Confesserò la gelosia
-quanto è durata?-
per aver dovuto rinunciare
al tuo abbraccio silenzioso
in certi momenti disperati
perché tu mi volevi forte
serena
e io sapevo che di forza
per due
non ne potevi avere.
Ed altro ancora ti dirò
ma adesso che ci sei
abbracciami
senza parlare.
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Pagina pubblicata il 22 marzo 2006, letta 6909 volte