Valdaveto.net > Emigrazione > Rubrica 'Piccola storia dell'emigrazione da Priosa d'Aveto (1806 - 1924) e genealogie' > Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (capitolo 6)
Ecco a cosa andavano incontro gli
emigranti che sbarcavano in America in quegli anni.
Anno 1884.
Quarto Almanacco Italo-Svizzero Americano, pubblicato da J. F. Fugazi, N°
5 Montgomery Avenue, San Francisco, California. Stamperia di A. J. Leary,
402-404 via Sansome, San Francisco, pp.208-209.
"Nell'America del Nord non
si richiedono passaporti, è però sempre bene esserne provvisti.
Ciò su di
cui si è estremamente rigorosi è nella visita dei bagagli, attesoché i dazi sono
forti, onde proteggere la mano d'opera dei cittadini degli Stati Uniti.
Non
si tenti dunque di defraudare il Governo, poiché si può esser certi d'incorrere
in spese e dispiaceri fortissimi; esso ha occhio vigile ed esperto.
Denunziate tosto e prima di giungere che cosa avete e pagate il dazio che è
dovuto senza altro, ciò è quanto può far di meglio colui che intende importare
in questi paesi oggetti daziabili, e se ne informi assai bene prima, e si faccia
fare una fattura, la quale deve essere vidimata dal Console degli Stati Uniti
d'America risiedente in quella città da dove origina o parte la mercanzia per
l'America.
La moneta che ha corso in questi paesi è il dollaro
d'argento o d'oro o di carta, oggigiorno senza differenza di cambio. Non
conviene portare in America moneta europea, attesoché qui bisognerebbe perdervi
assai nel cambio, quindi è convenienza farsi dare delle tratte su queste banche
o in dollari o Londra.
Agli Stati Uniti vi sono Hotel per ogni
borza ed ogni qualità e genere di persone, e le case italiane e svizzere che
tengono pensioni danno da dormire e da mangiare per $ 20 al mese
all'incirca.
Le paghe dei lavoranti variano a seconda dei luoghi
e delle capacità. Chi non parla la lingua inglese è per lo più soggetto a lavori
manuali e retribuito con piccola mercede, colla quale può appena campare
miseramente la vita ed è difficile, anzi difficilissimo, il trovare impiego.
I soli agricoltori che possono lavorare duramente, o quello che è padrone di
un migliaio di dollari può a preferenza degli altri far fortuna in questi paesi,
e la ragione si è che il Governo gli regala 160 acre di terreno, purché vi si
stabilisca per cinque anni sopra; quando ciò non gli garbasse, può con una
piccola somma comprarne od affittarne da chi ne è già padrone a $ 10 e $ 20
l'acra, o pulirlo e coltivarlo e farsi in tal modo capitalista e proprietario
lui stesso.
Il lavoro è più duro e faticoso in questi paesi di quello che non
lo sia in Europa, e non tutti sono atti a sopportarlo; i lavoranti dei campi
percepiscono da $ 20 a $ 30 al mese e sono mantenuti.
La gente che non è
abituata a piegar la schiena nelle officine o nei campi, non può aspettarsi che
amarezze ed umiliazioni se non ha sufficiente capacità e moneta per sostenersi
in questo mare agitato che chimasi America del Nord.
I passeggeri di terza
classe che giungono a New York per via mare sono sbarcati in luogo appositamente
costruito per gl'immigranti, che si chiama "Castle Garden" e là trovano
impiegati del Governo che parlano ogni lingua e danno ogni schiarimento
possibile ai nuovi venuti.
Però gli avvertiamo che non tutte le persone che
incontrano sono fiori di galantuomini, e potrebbe anche darsi che rimanessero
vittime di qualche imbroglione; facciano dunque bene attenzione ai fatti loro e
non si fidino al primo venuto se non hanno la certezza che sia persona
onesta.
Da New York si prende la ferrovia e si segue la medesima via che fu
antecedentemente descritta per andarvi e si fa capo a San Francisco...".
Estratto dal Quarto Almanacco Italo Svizzero Americano di J.F.Fugazi. Anno 1884.
Gio Maria Sbarbaro di Gio Maria, detto Trexin, della famiglia dei "Caregà",
nato a Villa Sbarbari nel 1827 e morto a Sbarbari nel 1902 circa, forse emigrò a
Roma.
Seguì il fratello Andrea detto Drietta, nato a Villa Sbarbari nel 1829
circa e morto a Roma il 15 Aprile 1866 in Via Cornacelli N°109, parrocchia di
San Rocco.
In seguito anche Gio Maria Sbarbaro, detto Trexin, si recò
in America, secondo i paesani raccontava di traversate che duravano dai 30 ai 40
giorni.
D'altro canto lo diceva anche una canzone in voga
all'epoca.
"Trenta giorni di barca a vapore
e nella Merica siamo
rivati..."
Raccontavano i vecchi valligiani che Gio Maria, in America,
"fece fortuna".
Al ritorno comprò una proprietà sul piacentino, che si
presume lasciasse, qual Legato, in eredità alla chiesa di Priosa d'Aveto.
Gio Maria Sbarbaro, detto Trexin, la moglie Elisabetta e il vecchio
padre di Gio Maria, ovvero Gio Maria seniore, sono registrati nello Stato
delle Anime della parrocchia di Priosa d'Aveto del 1889. In quello del 1894
non sono registrati.
Probabilmente, morto il padre, sono in
America.
Rammenta Andrew F. Rolle, in "The Immigrant Uprised", A.
Mondadori Editore, p.46:
"Non si dimentichi, poi, che molti immigranti
venivano dalla campagna. Degli 880.908 italiani che emigrarono in America fra il
1891 e il 1910 più della metà (452.059) era di origine contadina".
Altri
due fratelli di Gio Maria Trexin, figli di Gio Maria detto "Careghà",
emigrarono in America. Erano, come già citato, Antonio, detto "Tugnollo"
e Gio Batta, detto "Burgheise.
Gio Maria, detto Trexin, sposò
Elisabetta Biggio, fu Giacomo e di Susanna Repetto fu Antonio, nata a Cardenosa
nel 1829 circa e morta a Sbarbari il 24 Novembre 1907.
Il fratello Andrea
Sbarbaro detto Drietta, aveva sposato Maria Tommasina Biggio, di Giacomo
fu Domenico e di Susanna Repetto fu Antonio, detta Maxina, sorella
d'Elisabetta detta Zabetta.
Tommasina era nata a Cardenosa il 27
aprile 1831 e morta a Sbarbari il 30 settembre 1914.
Si diceva che il
soprannome di Trexin Giò Maria lo dovesse al fatto di essere un gran
bevitore.
A Roma, quando si organizzavano gare nelle osterie, si diceva
fosse un uomo chi beveva più di 13 bicchieri di vino, da cui derivò il
soprannome.
Gio Maria Trexin e Andrea Sbarbaro pare commerciassero
carbone.
Impiantarono una delle famose botteghe da "carbonaro", ove
rivendevano il carbone ai romani, o lo recapitavano a domicilio.
A detto
commercio si dedicarono molti valligiani del paese di Sbarbari, di Calzagatta e
delle zone limitrofe, che emigrarono in seguito a Roma.
A Roma si recò anche
il figlio d'Andrea, detto Drietta, ossia Antonio Sbarbaro, detto
"Tognu".
Antonio Sbarbaro, fu Andrea e Tommasina Biggio, detto
Tognu, nato a Villa Sbarbari l'1 febbraio 1859 e morto a Sbarbari il 30 Maggio
1922, giunse a Roma verso l'ultimo ventennio dell'Ottocento, fu raggiunto poi
dal figlio giovinetto Andrea Sbarbaro, detto Dria, nato a Villa Sbarbari nel
1885.
Andrea, detto "Dria", sposerà Maria Clementina Sbarbaro, di Gio Batta
detto "Bumbetta", nata a Villa Sbarbari nel 1882, della famiglia dei "Lallin".
La
figlia d'Antonio detto "Tognu" ossia Virginia Sbarbaro, nata a Villa Sbarbari il 1°
Giugno 1879, sposerà Antonio Sbarbaro di Gio Batta, detto "Cirillu", nato a
Sbarbari il 20 Giugno 1876, della famiglia dei "Munin", già "Zoppi".
Antonio
Sbarbaro, detto Tognu, sposò Maria Rosa Sbarbaro, d'Agostino fu Carlo
e di Rosa Sbarbaro fu Antonio, nata a Villa Sbarbari il 19 Febbraio 1854.
Col
suocero Agostino Sbarbaro, della famiglia dei Cascinè, gestiva un negozio
di carbone posto in Vicolo della Palomba N°11 e 13 Roma.
Da una Tassa
Fuocatico di £.12, emessa a suo carico il 12 febbraio 1901 dal Comune di
Santo Stefano d'Aveto, si evince che Antonio Sbarbaro, detto Tognu,
contadino e proprietario, d'anni 42, domiciliato nel Comune di Santo Stefano
d'Aveto, ove risiede la sua famiglia, risiede temporaneamente a Roma da oltre 10
anni.
In realtà era a Roma almeno dal 12 aprile 1884, e nel 1897 era
domiciliato a Roma in Vicolo della Palomba 9 (bottega N°11).
Da una privata
scrittura si evince che nel giugno 1897 il suocero Agostino fu Carlo rinuncia e
cede per lire 400, da pagarsi tramite cambiale, ogni spettanza su detto
negozio.
Prima di specializzarsi nel ramo dei Carbonari, o
Carbonai, i valligiani che stagionalmente emigravano dall'Alta Val
d'Aveto, durante il periodo invernale, si erano a lungo recati in Versilia o in
Maremma, quali taglialegna o bonificatori di terreni.
Poi sull'esempio di
qualche pioniere si diressero verso Roma e zone limitrofe.
Si diceva che,
nell'ottocento, il viaggio a piedi verso Roma dalla Val d'Aveto durasse dai 10
ai 12 giorni.
Il fratello di Maria Sbarbaro, moglie d'Antonio Sbarbaro detto
"Tognu", era Sbarbaro Carlo, d'Agostino fu Carlo, della famiglia dei "Cascinè".
Aveva sposato Maria Sbarbaro, detta Marinin, figlia d'Agostino detto
"Trifulin" o "u Stin".
Agostino Sbarbaro, detto "Trifulin", era figlio
d'altro Agostino detto "Murinà" della famiglia degli "Zoppi".
Pure gli zii di
Maria Sbarbaro detta "Marinin" emigrarono in America.
Erano i fratelli di
suo padre Agostino detto "Trifulin", ossia Antonio, Giovanni e Gio Batta
Sbarbaro.
La famiglia dei "Carlin", o "Cascinè", era una delle grandi
famiglie della villa di sotto di Sbarbari, ovvero le abitazioni poste al
disotto della strada comunale, nella piana alluvionale presso l'Aveto.
Il
capostipite era Sbarbaro Carlo detto appunto "Carlin", che nel 1864 figura già
morto.
La moglie di Carlo era Maria Repetto.
Loro figli furono, Simone,
Rosa, Carlo, Agostino e Antonio.
Nel Registro della Popolazione del Comune
di Santo Stefano d'Aveto- Parrocchia di Priosa (1871-1880)
risulta:
1)
Sbarbaro Simone fu Carlo, proprietario, nato a Villa Sbarbari nel 1803, morto in Roma,
marito di Ferretti Caterina, fu Antonio e fu Antonia Ferretti (in realtà
trattasi di Maria Antonia Benazzi), nata a Salto nel 1815; con i figli Simone e
Rosa.
All'epoca Antonia Sbarbaro, di Simone fu Carlo, ossia l'altra figlia,
è già maritata con G. B. Sbarbaro, di Gio Maria detto "Caregà".
Simone, nato a Villa Sbarbari nel 1844, marito di Cella Maria
fu Alessandro, nata a Parazzuolo il 22 Giugno 1849, con i figli: Carlo Agostino,
Maria Carolina, Paolo e Amadio.
Sbarbaro Carlo Agostino nato a Villa Sbarbari il 29
Aprile 1868.
Sbarbaro Maria Carolina nata il 4 Aprile 1871.
Sbarbaro Paolo
nato il 28 Febbraio 1875.
Sbarbaro Amadio nato l'8 Maggio
1877.
Sbarbaro
Rosa fu Carlo, nata a Villa Sbarbari nel 1849, sposerà Paolo Biggio fu Domenico, detto
"Gragnèra", nato a Priosa nel 1843, della famiglia "Negro".
2) Sbarbaro Carlo fu Carlo sposo di Cavagnaro Madalena,
fu Antonio e fu Maria Cavagnari, nata a Varzi nel 1821; con i seguenti figli:
Antonio, Gio Batta, Rosa, Madalena.
Antonio nato a Villa Sbarbari nel 1849 muore il
5 Febbraio 1871.
Gio Batta nato a Villa Sbarbari nel 1855.
Rosa nata a Villa Sbarbari
nel 1857, maritatasi.
Madalena nata a Villa Sbarbari nel 1861 muore il 17 Febbraio
1871.
3)
Sbarbaro Agostino fu Carlo, nato a Villa Sbarbari nel 1819, residente a Roma, sposo di
Sbarbaro Rosa, fu Antonio e di Cella Catterina, nata a Villa Sbarbari nel 1835; con i
figli:
Giulia, Maria, Caterina, Rosa, Cecilia, Agostino, Carlo
Antonio.
Giulia nata a Villa Sbarbari nel 1850, maritatasi a Parazzuolo.
Maria
nata a Villa Sbarbari nel 1852, maritatasi a villa Sbarbari.
Catterina nata a
Sbarbari nel 1857.
Rosa nata a Villa Sbarbari nel 1861, morta il 26 Febbraio
1871.
Cecilia nata a Villa Sbarbari il 4 Giugno 1866 e morta il 5 Febbraio
1871.
Agostino nato a Villa Sbarbari il 31 Maggio 1870 e morto il 30 Novembre
1874.
Carlo Antonio nato a Villa Sbarbari il 13 Aprile 1871.
4) Antonio Sbarbaro fu Carlo è gia morto nel
1862.
Una nipote di Sbarbaro Antonio, detto Tognu, e Maria
Sbarbaro d'Agostino dei "Cascinè", ovvero Giuliva Teresa Repetti si recò in
America.
Rileviamo che nel 1920 sbarca a 22 anni ad Ellis Island e già risiede a Brooklyn
N.Y.
Giuliva Teresa Repetti era figlia di Repetti Giovanni, fu Antonio
e di Caterina Sbarbaro d'Agostino fu Carlo di Sbarbari.
Caterina Sbarbaro,
sua madre, era sorella della moglie di Sbarbaro Antonio, detto "Tognu", ossia di
Maria Sbarbaro d'Agostino fu Carlo della famiglia dei "Cascinè".
Il
papà di Giuliva Teresa, ossia Giovanni Battista Repetti fu Antonio, di
Calzagatta, nacque, con i fratelli Luigi, Antonio e Maria Rosa, in
America.
Loro nonno era Repetto Alessandro, fu Gio Maria e fu Maria Repetti,
detto "Tidone", contadino, nato a Brugnoni nel 1805, residente a
Calzagatta.
Il loro papà, era Repetto Antonio fu Alessandro, nato nel 1840
che aveva la residenza in America ed era morto in America.
Loro mamma era
Biggio Maria d'Andrea nata a Ventarola nel 1840, e residente a Calzagatta.
Biggio Maria si recò a Parigi con la nipote, ossia Repetto Maria fu
Cristoforo, nata a Calzagatta nel 1863.
Aveva seguito il nipote Repetto
Alessandro fu Cristoforo, nato a Calzagatta nel 1862, che risiedeva a Parigi da
circa 14 anni nel 1880.
Biggio Maria e Repetto Maria erano a Parigi da circa 5 anni nel 1880, indi dal 1875.
Maria Biggio morì a Parigi.
Repetti Luigi fu Antonio d'Alessandro era
nato a New Orleans nel 1859 circa.
Repetti Gio
Batta fu Antonio d'Alessandro era nato a New Orleans il 3
giugno 1861.
Repetti Antonio Bartolomeo fu Antonio d'Alessandro era
nato a New Orleans il 25 Giugno 1864.
Repetti
Maria Rosa fu Antonio d'Alessandro era nata a New Orleans il
25 Luglio 1867.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di
Priosa d'Aveto del Luglio del 31 luglio 1889 i quattro fratelli sono registrati
in Calzagatta nella casa paterna presente il nonno Alessandro di più d'ottanta
anni e gli zii Gio Maria, detto Crimea, e Domenico con rispettive mogli e
figli.
Repetti Luigi, fu Antonio d'Alessandro, nato a New Orleans si sposò
con Repetti Luigia.
In seguito avranno una figlia Rosa Giulia
Agostina.
Gio Maria Repetti fu Alessandro, detto Crimea,
aveva partecipato alla guerra Anglo-Italiana del 1856 così nominata. Era
nato nel 1829 circa.
Ex voto, nel 1877, fece erigere una
Cappelletta alla Vergine Maria ancor esistente a
Calzagatta.
La moglie Sbarbaro Rosa, fu Antonio e di fu Raggi Caterina, nata
a Sbarbari nel 1830, era della famiglia dei "Ciarlatin".
I figli erano:
Repetti Antonio nato il 27 febbraio 1870,
Gio Maria, detto "Bellommu" nato
il 20 febbraio 1872,
Gio Batta nato il 24 marzo 1874.
Gio Maria Repetti
detto "Bellommu", ossia "Belluomo", sposò Maria Sbarbaro, detta Marinin.
Maria era figlia d'Antonio Sbarbaro fu Antonio detto "Lallin" della famiglia dei
"Ciarlatino" e di Caterina Sbarbaro fu Carlo dei "Cascinè".
Maria Sbarbaro
era sorella di Giacomo Umberto Sbarbaro uomo di fiducia di Bartolomeo Sbarbaro
detto "Giullàn".
Gio Maria Repetti, detto "Bellommu", si recherà
emigrante a Roma, dove eserciterà l'attività di "Carbonaro".
In breve farà
fortuna, ma a costo di grandi sacrifici.
I figli Vittorio, detto "Vittò" e
Mario, detto "Capò", raccontavano che a Roma si alzavano verso le cinque o le
sei del mattino per riempire il carro del carbone di sacchi da smistare alle
varie famiglie.
Il "Bellommu" e il figlio Mario iniziavano il giro delle
consegne al chiarore della lanterna posta sul carro. Il figlio Vittorio
rimaneva in Bottega.
A sera inoltrata tornavano dal giro delle contrade di
Roma.
Il loro magazzino occupava un piano di un palazzo in Via Frattina a
Roma ed era lungo circa 25 metri.
I vecchi paesani dicevano che il "Bellommu"
avesse messo insieme 523 mila lire.
All'epoca si diceva che a Roma una villa
costasse 50 mila lire.
Si racconta che in seguito la banca a cui aveva
affidato i denari fece fallimento.
Gio Maria Repetti detto "Bellommu" tornò
al paese di Calzagatta con i 2 dei tre figli.
A Roma rimase uno dei figli,
ossia Giovanni Repetti, detto Giannino, e la figlia Assunta morta
giovinetta seppellita al cimitero del "Varano".
Il "Bellommu", ossia Gio
Maria Repetti, probabilmente si recò emigrante a Roma perchè là già erano
emigrati gli zii.
Costoro erano i fratelli del suocero Antonio Sbarbaro
d'Antonio detto "Lallin" della famiglia dei "Ciarlatin".
Erano Sbarbaro
Bartolomeo fu Antonio, contadino, nato a Villa Sbarbari nel 1824, sposo di Raggi
Maddalena di Gio Batta, nata a Roncopiano nel 1838, e Sbarbaro Giacomo fu
Antonio, nato a Villa Sbarbari il 4 Marzo 1839 e morto il 22 Giugno 1878, sposo di
Raggi Agostina di Gio Batta nata a Roncopiano il 6 Maggio 1839.
I due
fratelli sposarono dunque due sorelle, cosa assai frequente nei nostri monti.
Avevano la residenza a Noci dove si erano trasferiti da Sbarbari.
Ebbero
numerosa prole.
Bartolomeo Sbarbaro fu Antonio ebbe i seguenti figli:
Antonio, Rosa, Maria, Maria Angela, Maria Maddalena Catterina, Gio Batta, altra
Maria Angela, Antonio Gio Batta Bartolomeo.
Antonio, nato a Villa Sbarbari nel 1858
morì l'8 Dicembre 1878.
Rosa nata a Villa Sbarbari nel 1858.
Maria nata a
Sbarbari nel 1863.
Maria Angela nata a Villa Sbarbari nel 1865 morì il 18 Gennaio
1868.
Maria Maddalena Catterina nata a Noci il 15 Febbraio 1867.
Gio
Batta nato il 5 Aprile 1869 e morto il 18 Marzo 1871.
Maria Angela nata l'11
Aprile 1871 morì il 25 Febbraio 1875.
Antonio Gio Batta Bartolomeo nato il 9
Giugno 1874.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa
d'Aveto del 1889 troviamo Sbarboro, o Sbarbaro, Bartolomeo fu Antonio, la moglie
Raggi Maddalena e i figli Maria, Catterina detta "Gianchetta" e Gio Batta, che
era emigrato a Roma al seguito del padre e morì dissanguato a Noci, secondo la
leggenda popolare, in seguito alla rottura del naso inferta ad un'effige della
Madonna venerata nella Cappelletta di Priosa.
Nello Stato delle
Anime del 1894 troviamo Raggi Maddalena vedova di fu Bartolomeo, sua figlia
Sbarbaro Catterina, detta "Caterinetta" o "Gianchetta", e Cella Giulia sua
nipote.
Catterina Sbarbaro, detta "Gianchetta", sposerà Badaracco
Agostino detto "Stinin", nato nel 1872 a Gragnerosa, parrocchia di Cabanne.
Agostino era il fratello di Teresa Badaracco.
Teresa era moglie di Gio
Batta Sbarbaro d'Antonio detto "Bumbetta".
Il cognato era, dunque, cugino di
sua moglie.
Bartolomeo padre di "Gianchetta" e Antonio Sbarbaro, detto
"Lallin", padre di Gio Batta erano, infatti, fratelli.
Si diceva che Agostino
Badaracco era emigrato in America.
Sicuramente vi emigrò la figlia Assunta
Badaracco, sposa di un certo Dario originario del paese di Rossi (Ge).
In
America ebbero tre figli: William, detto Willy, Elsa, detta Elsy,
e Wilma.
Un'Assunta Badaracco che risiede a Priosa,
Italy, s'intende in frazione di Priosa, sbarca ad Ellis Island N.Y. nel
1920 all'età di 16 anni circa.
Vi emigro pure l'altra figlia
d'Agostino, ossia Elena Badaracco sposa a tal Cella di Cabanne.
Ebbero un
figlio Ilario.
Elena Badaracco, che risiede a Priosa,
Italy, sbarca a New York nel 1920 all'età di 18 anni.
Giacomo
Sbarbaro fu Antonio, fratello di Bartolomeo, della famiglia dei "Ciarlatin",
ebbe numerosi figli: Antonio, Gio Batta, Giacomo Giuseppe, altro Giacomo
Giuseppe, Luigi Giacomo, Vittorio Amedeo.
Antonio nato a Noci il 2 Gennaio
1866.
Gio Batta nato a Noci il 14 Dicembre 1868.
Giacomo Giuseppe nato
il 28 Gennaio 1871 morì il 19 Aprile 1871.
Giacomo Giuseppe nato il 5
Gennaio 1873.
Luigi Giacomo nato il 27 Maggio 1875.
Vittorio Amedeo nato
il 1° Gennaio 1877 morì l'11 Gennaio 1879.
Nello Stato delle Anime
della parrocchia di Priosa del 1889 troviamo: Raggi Maria Agostina, detta
"Marustin-a", vedova di Giacomo, con i figli, Antonio, Gio Batta detto "Nannin",
Giacomo Giuseppe detto "Pippin" e Luigi.
Nello Stato delle Anime del
1894 troviamo: Raggi Maria Agostina vedova di fu Giacomo Sbarbaro ed i figli
Antonio, Gio Battista o "Nannin", Giacomo Giuseppe o "Pippin", Luigi, e Repetti
Angela moglie di Antonio.
Giovanni Battista detto "Nannin" si era sposato
con Virginia Biggio, di Giovanni fu Giovanni di fu Stefano e di Repetti
Catterina, della Tecchia, frazione di Priosa e si erano trasferiti a Roma.
Loro figlio, ossia Mario Sbarbaro, ogni tanto, da Roma, tornava in
parrocchia a Priosa o dai parenti a Genova. Nei primi tempi veniva anche la
sorella Augusta Sbarbaro che poi morì.
Giacomo Giuseppe detto "Pippin" si era
sposato con Biggio Maria detta "Lina", nata a Priosa nel 1873, della
famiglia dei "Castagnin", poi "Menegacci".
Antonio Sbarbaro, fu Antonio
e fu Catterina Raggi, detto "Lallin", ossia il fratello di Giacomo e Bartolomeo,
nato a Villa Sbarbari nel 1834 ed ivi residente era morto il 1 Agosto 1910, aveva
sposato Sbarbaro Catterina, di Carlo e Cavagnari Maddalena, nata a Villa Sbarbari nel
1834, della famiglia dei "Carlin" o "Cascinè".
Antonio Sbarbaro, detto
"Lallin", ebbe numerosa prole.
Antonio, detto "Rattazzi", nato a Villa Sbarbari nel
1860.
Carlo nato a Villa Sbarbari nel 1862.
Agostino, detto "Stinin", nato a
Sbarbari il 27 Gennaio 1866.
Catterina nata a Villa Sbarbari il 22 Febbraio
1868.
Maria Angela, detta "Angerinin", nata il 21 Febbraio 1870.
Gio
Batta, detto "Baccin" o "Bumbetta", nato a Villa Sbarbari il 19 Febbraio 1872.
Maria Rosa nata a Villa Sbarbari il 5 Marzo 1874 morì nel 1875 circa.
Maria
Rosa, detta "Marinin", nata il 22 Febbraio 1876.
Giacomo Umberto, detto
"Bertin" nato nel 1877 circa.
Nello Stato delle Anime del luglio 1889
rileviamo: Sbarbaro Antonio fu Antonio, Sbarboro Catterina sua moglie ed i figli
Antonio, Carlo, Agostino, Catterina, Angiola, Gio Batta, Umberto e Giovanni
Benedetto, detto "Benèitu".
Nello Stato delle Anime del 1894
rileviamo: Sbarbaro Antonio fu Antonio, detto "Lallin", Sbarbaro Catterina la
moglie, ed i figli Antonio o "Rattazzi", Carlo, Agostino o "Stinin", Gio
Battista o "Bumbetta", Maria, Giacomo Umberto o "Bertin", Giovanni Benedetto o
"Beneitu".
Inoltre Badaracco Teresa moglie di Gio Batta con i figli
Vittorino e Clementina, detta "Crementin-a", Sbarbaro Rosa moglie di Carlo e
ancora Mario figlio di Antonio detto "Rattazzi".
Maria Clementina Celestina
Sbarbaro detta "Crementin-a", nata a Villa Sbarbari il 24/5/1882, sposerà Andrea
Agostino Cornelio Sbarbaro d'Antonio, detto "Dria", nato il 27/5/1885, della
famiglia dei "Maxin-a" di Sbarbari.
1)
Antonio detto "Rattazzi" come un famoso ministro dell'epoca, nato a Villa Sbarbari nel
1860, emigrerà per un certo periodo a Roma.
Suo figlio Mario Sbarbaro
emigrerà in seguito in America forse insieme allo zio Giacomo Umberto. Mario
Sbarbaro è probabile che sia sbarcato a New York nel 1907, all'età di 20 anni.
Il figlio di Mario Sbarbaro diventerà in seguito un medico apprezzato negli
Stati Uniti.
2)
Carlo, nato a Villa Sbarbari nel 1862, sposerà Rosa Sbarbaro di Gio Batta fu Gio
Maria, detto "Borghese", e d'Antonia Sbarbaro fu Simone.
Rammentiamo che Gio
Batta Sbarbaro detto "Borghese" emigrò in America.
3)
Agostino detto "Stinin", nato a Villa Sbarbari il 27 Gennaio 1866, emigrerà a Roma ove
si stabilirà e morirà.
Sposò Rosa Biggio, d'Antonio detto "u Trabùcco" e di
Rosa Sbarbaro di Carlo detta "Tanena" della famiglia dei "Cascinè", nata a
Priosa il 23 Agosto 1877.
Rosa Sbarbaro detta "Tanena", madre di Rosa Biggio
detta "Rosina", era sorella di Caterina, sposa d'Antonio Sbarbaro d'Antonio
detto "Lallin" padre d'Agostino.
Gli altri figli d'Antonio Biggio detto
"Trabùcco" e Rosa Sbarbaro, detta "Tanena", furono: Giuseppe detto "Pippottu"
nato nel 1887, Cecilia Santina detta "Santin-a" nata nel 1892, Antonio detto
"Tugnà", Augusto, detto "Gùstu", Davide detto "Davìdde", Pino detto "Pinettu", e
Virgilio detto "Virgiliu" nato nel 1895.
Un'altra sorella delle dette, ossia
Maria Sbarbaro di Carlo, nata a Villa Sbarbari nel 1840, sposa Carlo Sbarbaro detto
"Carlottu" della famiglia dei Bettenin", nato a Villa Sbarbari nel 1836.
Il
fratello, ossia Giovanni Battista di Carlo, detto "Baccin" o "Gobbetto", nato a
Sbarbari nel 1855, sposa Angela Boitano, detta "Angeinin", di Favale di Malvaro.
Giovanni Battista ebbe la figlia Natalina.
Natalina Sbarbaro, nata a
Sbarbari nel 1890, sposerà Biggio Luigi fu Paolo, detto "u Gragnera", nato a
Priosa nel 1880, della famiglia "Negro". Natalina morrà di tifo.
Dei figli
d'Agostino o "Stinin" spesso tornavano al paese di Sbarbari: Agnese, detta
"Gnesina" e talvolta Rosa, detta "Rosina".
4)
Catterina, nata a Villa Sbarbari il 22 Febbraio 1868, sposa di Giuseppe De Martini
detto "u Franzèise", ossia "il Francese", forse perchè emigrato in Francia, si
trasferirà a Lorsica.
5) Maria
Angela, detta "Angerinin", nata a Villa Sbarbari il 21 Febbraio 1870, sposa di Simone
Repetti fu Antonio detto "Scimunottu" della famiglia "Tre palmi", si trasferirà
a Codorso, parrocchia di Priosa d'Aveto.
6) Gio
Batta, o "Baccin", detto anche "u Bumbetta", nato a Villa Sbarbari il 19 Febbraio
1872, sposo di Badaracco Teresa, rimarrà a Sbarbari.
7) Maria Rosa detta "Marinin", nata a Villa Sbarbari il 22
Febbraio 1876, sposa di Giovanni Maria Repetti detto "Bellommu", si trasferirà a
Calzagatta.
8)
Giacomo Umberto, nato a Villa Sbarbari nel 1877, sposo d'Ida Sbarbaro di Giovanni,
come si è visto si recherà in America.
9)
Benedetto, detto "Benèitu", sposo d'Angelina Biggio d'Antonio, sorella di Rosa
Biggio detta "Rosina", si trasferirà a Roma.
Morirà il 26 Aprile 1918 in
Albania in seguito ad operazioni belliche, probabilmente di
malaria.
Domenico Repetti fu Alessandro, fratello del "Crimea", era
nato nel 1831 circa a Calzagatta.
La moglie, Sbarboro Catterina fu Carlo e fu
Catterina Sbarbaro, era nata a Villa Sbarbari nel 1835.
Ebbero numerosa
prole.
Gio Maria nato il 20 agosto 1855.
Maria nata nel 1864 era morta
nel 1869.
Maria Catterina nata il 4 maggio 1867.
Giulia nata il 29
giugno 1870.
Maria nata il 21 Gennaio 1873.
Maria Celeste il 19 Febbraio
1876.
Gio Maria il primogenito si sposerà con Raggi Teresa d'Antonio di Case
di Sopra (Cabanne), nata il 25 giugno 1853. Avranno un figlio Domenico Antonio
nato l'11 settembre 1879.
Maria Catterina Repetto figlia di Domenico, detta
Catterinetta, sposerà Cella Domenico d'Agostino nato al Gropparolo nel
1859.
Un loro figlio Cella Girolamo, detto Girumin, nato a Gropparolo
nel 1899, emigrerà in Cile con Attilio Badaracco, detto "Tilliu".
Attilio,
figlio di Badaracco Andrea fu Alessandro, detto "Dria Zuenu", era nipote di
Maria Angela Badaracco moglie di Bartolomeo Sbarbaro detto "Giullàn".
Con
loro emigrerà Antonio Sbarbaro, detto "Tugnin", nato a Villa Sbarbari nel 1903. Figlio
d'Agostino detto "Bediddo" e di Cella Luigia di Parazzuolo.
I valligiani
raccontavano che il "Tugnin" era stato chiamato in America dai figli della
"Luigina d'Arena".
Indi anche la parentela dei "Tidone" di Calzagatta, ovvero
originata dallo stipite Repetto Alessandro fu Gio Maria, imparentatasi con
alcune famiglie di Sbarbari come i "Ciarlatino" e i "Cascinè", a sua volta aveva
fra i suoi membri alcuni pionieri dell'emigrazione verso l'America.
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Pagina pubblicata il 15 aprile 2005, letta 7196 volte dal 23 gennaio 2006
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