Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (capitolo 6)

Il ponte a Villa Sbarbari e gli Americani

di Sandro Sbarbaro

Ecco a cosa andavano incontro gli emigranti che sbarcavano in America in quegli anni.
Anno 1884. Quarto Almanacco Italo-Svizzero Americano, pubblicato da J. F. Fugazi, N° 5 Montgomery Avenue, San Francisco, California. Stamperia di A. J. Leary, 402-404 via Sansome, San Francisco, pp.208-209.
"Nell'America del Nord non si richiedono passaporti, è però sempre bene esserne provvisti.
Ciò su di cui si è estremamente rigorosi è nella visita dei bagagli, attesoché i dazi sono forti, onde proteggere la mano d'opera dei cittadini degli Stati Uniti.
Non si tenti dunque di defraudare il Governo, poiché si può esser certi d'incorrere in spese e dispiaceri fortissimi; esso ha occhio vigile ed esperto.
Denunziate tosto e prima di giungere che cosa avete e pagate il dazio che è dovuto senza altro, ciò è quanto può far di meglio colui che intende importare in questi paesi oggetti daziabili, e se ne informi assai bene prima, e si faccia fare una fattura, la quale deve essere vidimata dal Console degli Stati Uniti d'America risiedente in quella città da dove origina o parte la mercanzia per l'America.
La moneta che ha corso in questi paesi è il dollaro d'argento o d'oro o di carta, oggigiorno senza differenza di cambio. Non conviene portare in America moneta europea, attesoché qui bisognerebbe perdervi assai nel cambio, quindi è convenienza farsi dare delle tratte su queste banche o in dollari o Londra.
Agli Stati Uniti vi sono Hotel per ogni borza ed ogni qualità e genere di persone, e le case italiane e svizzere che tengono pensioni danno da dormire e da mangiare per $ 20 al mese all'incirca.
Le paghe dei lavoranti variano a seconda dei luoghi e delle capacità. Chi non parla la lingua inglese è per lo più soggetto a lavori manuali e retribuito con piccola mercede, colla quale può appena campare miseramente la vita ed è difficile, anzi difficilissimo, il trovare impiego.
I soli agricoltori che possono lavorare duramente, o quello che è padrone di un migliaio di dollari può a preferenza degli altri far fortuna in questi paesi, e la ragione si è che il Governo gli regala 160 acre di terreno, purché vi si stabilisca per cinque anni sopra; quando ciò non gli garbasse, può con una piccola somma comprarne od affittarne da chi ne è già padrone a $ 10 e $ 20 l'acra, o pulirlo e coltivarlo e farsi in tal modo capitalista e proprietario lui stesso.
Il lavoro è più duro e faticoso in questi paesi di quello che non lo sia in Europa, e non tutti sono atti a sopportarlo; i lavoranti dei campi percepiscono da $ 20 a $ 30 al mese e sono mantenuti.
La gente che non è abituata a piegar la schiena nelle officine o nei campi, non può aspettarsi che amarezze ed umiliazioni se non ha sufficiente capacità e moneta per sostenersi in questo mare agitato che chimasi America del Nord.
I passeggeri di terza classe che giungono a New York per via mare sono sbarcati in luogo appositamente costruito per gl'immigranti, che si chiama "Castle Garden" e là trovano impiegati del Governo che parlano ogni lingua e danno ogni schiarimento possibile ai nuovi venuti.
Però gli avvertiamo che non tutte le persone che incontrano sono fiori di galantuomini, e potrebbe anche darsi che rimanessero vittime di qualche imbroglione; facciano dunque bene attenzione ai fatti loro e non si fidino al primo venuto se non hanno la certezza che sia persona onesta.
Da New York si prende la ferrovia e si segue la medesima via che fu antecedentemente descritta per andarvi e si fa capo a San Francisco...".

 


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Estratto dal Quarto Almanacco Italo Svizzero Americano di J.F.Fugazi. Anno 1884.

 

Gio Maria Sbarbaro di Gio Maria, detto Trexin, della famiglia dei "Caregà", nato a Villa Sbarbari nel 1827 e morto a Sbarbari nel 1902 circa, forse emigrò a Roma.
Seguì il fratello Andrea detto Drietta, nato a Villa Sbarbari nel 1829 circa e morto a Roma il 15 Aprile 1866 in Via Cornacelli N°109, parrocchia di San Rocco.
In seguito anche Gio Maria Sbarbaro, detto Trexin, si recò in America, secondo i paesani raccontava di traversate che duravano dai 30 ai 40 giorni.
D'altro canto lo diceva anche una canzone in voga all'epoca.
"Trenta giorni di barca a vapore
e nella Merica siamo rivati..."
Raccontavano i vecchi valligiani che Gio Maria, in America, "fece fortuna".
Al ritorno comprò una proprietà sul piacentino, che si presume lasciasse, qual Legato, in eredità alla chiesa di Priosa d'Aveto.
Gio Maria Sbarbaro, detto Trexin, la moglie Elisabetta e il vecchio padre di Gio Maria, ovvero Gio Maria seniore, sono registrati nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa d'Aveto del 1889. In quello del 1894 non sono registrati.
Probabilmente, morto il padre, sono in America.
Rammenta Andrew F. Rolle, in "The Immigrant Uprised", A. Mondadori Editore, p.46:
"Non si dimentichi, poi, che molti immigranti venivano dalla campagna. Degli 880.908 italiani che emigrarono in America fra il 1891 e il 1910 più della metà (452.059) era di origine contadina".
Altri due fratelli di Gio Maria Trexin, figli di Gio Maria detto "Careghà", emigrarono in America. Erano, come già citato, Antonio, detto "Tugnollo" e Gio Batta, detto "Burgheise.
Gio Maria, detto Trexin, sposò Elisabetta Biggio, fu Giacomo e di Susanna Repetto fu Antonio, nata a Cardenosa nel 1829 circa e morta a Sbarbari il 24 Novembre 1907.
Il fratello Andrea Sbarbaro detto Drietta, aveva sposato Maria Tommasina Biggio, di Giacomo fu Domenico e di Susanna Repetto fu Antonio, detta Maxina, sorella d'Elisabetta detta Zabetta.
Tommasina era nata a Cardenosa il 27 aprile 1831 e morta a Sbarbari il 30 settembre 1914.
Si diceva che il soprannome di Trexin Giò Maria lo dovesse al fatto di essere un gran bevitore.
A Roma, quando si organizzavano gare nelle osterie, si diceva fosse un uomo chi beveva più di 13 bicchieri di vino, da cui derivò il soprannome.
Gio Maria Trexin e Andrea Sbarbaro pare commerciassero carbone.
Impiantarono una delle famose botteghe da "carbonaro", ove rivendevano il carbone ai romani, o lo recapitavano a domicilio.
A detto commercio si dedicarono molti valligiani del paese di Sbarbari, di Calzagatta e delle zone limitrofe, che emigrarono in seguito a Roma.
A Roma si recò anche il figlio d'Andrea, detto Drietta, ossia Antonio Sbarbaro, detto "Tognu".

Antonio Sbarbaro, fu Andrea e Tommasina Biggio, detto Tognu, nato a Villa Sbarbari l'1 febbraio 1859 e morto a Sbarbari il 30 Maggio 1922, giunse a Roma verso l'ultimo ventennio dell'Ottocento, fu raggiunto poi dal figlio giovinetto Andrea Sbarbaro, detto Dria, nato a Villa Sbarbari nel 1885.
Andrea, detto "Dria", sposerà Maria Clementina Sbarbaro, di Gio Batta detto "Bumbetta", nata a Villa Sbarbari nel 1882, della famiglia dei "Lallin".
La figlia d'Antonio detto "Tognu" ossia Virginia Sbarbaro, nata a Villa Sbarbari il 1° Giugno 1879, sposerà Antonio Sbarbaro di Gio Batta, detto "Cirillu", nato a Sbarbari il 20 Giugno 1876, della famiglia dei "Munin", già "Zoppi".
Antonio Sbarbaro, detto Tognu, sposò Maria Rosa Sbarbaro, d'Agostino fu Carlo e di Rosa Sbarbaro fu Antonio, nata a Villa Sbarbari il 19 Febbraio 1854.
Col suocero Agostino Sbarbaro, della famiglia dei Cascinè, gestiva un negozio di carbone posto in Vicolo della Palomba N°11 e 13 Roma.
Da una Tassa Fuocatico di £.12, emessa a suo carico il 12 febbraio 1901 dal Comune di Santo Stefano d'Aveto, si evince che Antonio Sbarbaro, detto Tognu, contadino e proprietario, d'anni 42, domiciliato nel Comune di Santo Stefano d'Aveto, ove risiede la sua famiglia, risiede temporaneamente a Roma da oltre 10 anni.
In realtà era a Roma almeno dal 12 aprile 1884, e nel 1897 era domiciliato a Roma in Vicolo della Palomba 9 (bottega N°11).
Da una privata scrittura si evince che nel giugno 1897 il suocero Agostino fu Carlo rinuncia e cede per lire 400, da pagarsi tramite cambiale, ogni spettanza su detto negozio.
Prima di specializzarsi nel ramo dei Carbonari, o Carbonai, i valligiani che stagionalmente emigravano dall'Alta Val d'Aveto, durante il periodo invernale, si erano a lungo recati in Versilia o in Maremma, quali taglialegna o bonificatori di terreni.
Poi sull'esempio di qualche pioniere si diressero verso Roma e zone limitrofe.
Si diceva che, nell'ottocento, il viaggio a piedi verso Roma dalla Val d'Aveto durasse dai 10 ai 12 giorni.
Il fratello di Maria Sbarbaro, moglie d'Antonio Sbarbaro detto "Tognu", era Sbarbaro Carlo, d'Agostino fu Carlo, della famiglia dei "Cascinè".
Aveva sposato Maria Sbarbaro, detta Marinin, figlia d'Agostino detto "Trifulin" o "u Stin".
Agostino Sbarbaro, detto "Trifulin", era figlio d'altro Agostino detto "Murinà" della famiglia degli "Zoppi".
Pure gli zii di Maria Sbarbaro detta "Marinin" emigrarono in America.
Erano i fratelli di suo padre Agostino detto "Trifulin", ossia Antonio, Giovanni e Gio Batta Sbarbaro.

La famiglia dei "Carlin", o "Cascinè", era una delle grandi famiglie della villa di sotto di Sbarbari, ovvero le abitazioni poste al disotto della strada comunale, nella piana alluvionale presso l'Aveto.
Il capostipite era Sbarbaro Carlo detto appunto "Carlin", che nel 1864 figura già morto.
La moglie di Carlo era Maria Repetto.
Loro figli furono, Simone, Rosa, Carlo, Agostino e Antonio.
Nel Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto- Parrocchia di Priosa (1871-1880) risulta:

1) Sbarbaro Simone fu Carlo, proprietario, nato a Villa Sbarbari nel 1803, morto in Roma, marito di Ferretti Caterina, fu Antonio e fu Antonia Ferretti (in realtà trattasi di Maria Antonia Benazzi), nata a Salto nel 1815; con i figli Simone e Rosa.
All'epoca Antonia Sbarbaro, di Simone fu Carlo, ossia l'altra figlia, è già maritata con G. B. Sbarbaro, di Gio Maria detto "Caregà".

Simone, nato a Villa Sbarbari nel 1844, marito di Cella Maria fu Alessandro, nata a Parazzuolo il 22 Giugno 1849, con i figli: Carlo Agostino, Maria Carolina, Paolo e Amadio.
Sbarbaro Carlo Agostino nato a Villa Sbarbari il 29 Aprile 1868.
Sbarbaro Maria Carolina nata il 4 Aprile 1871.
Sbarbaro Paolo nato il 28 Febbraio 1875.
Sbarbaro Amadio nato l'8 Maggio 1877.

Sbarbaro Rosa fu Carlo, nata a Villa Sbarbari nel 1849, sposerà Paolo Biggio fu Domenico, detto "Gragnèra", nato a Priosa nel 1843, della famiglia "Negro".

2) Sbarbaro Carlo fu Carlo sposo di Cavagnaro Madalena, fu Antonio e fu Maria Cavagnari, nata a Varzi nel 1821; con i seguenti figli: Antonio, Gio Batta, Rosa, Madalena.
Antonio nato a Villa Sbarbari nel 1849 muore il 5 Febbraio 1871.
Gio Batta nato a Villa Sbarbari nel 1855.
Rosa nata a Villa Sbarbari nel 1857, maritatasi.
Madalena nata a Villa Sbarbari nel 1861 muore il 17 Febbraio 1871.

3) Sbarbaro Agostino fu Carlo, nato a Villa Sbarbari nel 1819, residente a Roma, sposo di Sbarbaro Rosa, fu Antonio e di Cella Catterina, nata a Villa Sbarbari nel 1835; con i figli:
Giulia, Maria, Caterina, Rosa, Cecilia, Agostino, Carlo Antonio.
Giulia nata a Villa Sbarbari nel 1850, maritatasi a Parazzuolo.
Maria nata a Villa Sbarbari nel 1852, maritatasi a villa Sbarbari.
Catterina nata a Sbarbari nel 1857.
Rosa nata a Villa Sbarbari nel 1861, morta il 26 Febbraio 1871.
Cecilia nata a Villa Sbarbari il 4 Giugno 1866 e morta il 5 Febbraio 1871.
Agostino nato a Villa Sbarbari il 31 Maggio 1870 e morto il 30 Novembre 1874.
Carlo Antonio nato a Villa Sbarbari il 13 Aprile 1871.

4) Antonio Sbarbaro fu Carlo è gia morto nel 1862.

Una nipote di Sbarbaro Antonio, detto Tognu, e Maria Sbarbaro d'Agostino dei "Cascinè", ovvero Giuliva Teresa Repetti si recò in America.
Rileviamo che nel 1920 sbarca a 22 anni ad Ellis Island e già risiede a Brooklyn N.Y.
Giuliva Teresa Repetti era figlia di Repetti Giovanni, fu Antonio e di Caterina Sbarbaro d'Agostino fu Carlo di Sbarbari.
Caterina Sbarbaro, sua madre, era sorella della moglie di Sbarbaro Antonio, detto "Tognu", ossia di Maria Sbarbaro d'Agostino fu Carlo della famiglia dei "Cascinè".

Il papà di Giuliva Teresa, ossia Giovanni Battista Repetti fu Antonio, di Calzagatta, nacque, con i fratelli Luigi, Antonio e Maria Rosa, in America.
Loro nonno era Repetto Alessandro, fu Gio Maria e fu Maria Repetti, detto "Tidone", contadino, nato a Brugnoni nel 1805, residente a Calzagatta.
Il loro papà, era Repetto Antonio fu Alessandro, nato nel 1840 che aveva la residenza in America ed era morto in America.
Loro mamma era Biggio Maria d'Andrea nata a Ventarola nel 1840, e residente a Calzagatta.
Biggio Maria si recò a Parigi con la nipote, ossia Repetto Maria fu Cristoforo, nata a Calzagatta nel 1863.
Aveva seguito il nipote Repetto Alessandro fu Cristoforo, nato a Calzagatta nel 1862, che risiedeva a Parigi da circa 14 anni nel 1880.
Biggio Maria e Repetto Maria erano a Parigi da circa 5 anni nel 1880, indi dal 1875.
Maria Biggio morì a Parigi.
Repetti Luigi fu Antonio d'Alessandro era nato a New Orleans nel 1859 circa.
Repetti Gio Batta fu Antonio d'Alessandro era nato a New Orleans il 3 giugno 1861.
Repetti Antonio Bartolomeo fu Antonio d'Alessandro era nato a New Orleans il 25 Giugno 1864.
Repetti Maria Rosa fu Antonio d'Alessandro era nata a New Orleans il 25 Luglio 1867.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa d'Aveto del Luglio del 31 luglio 1889 i quattro fratelli sono registrati in Calzagatta nella casa paterna presente il nonno Alessandro di più d'ottanta anni e gli zii Gio Maria, detto Crimea, e Domenico con rispettive mogli e figli.
Repetti Luigi, fu Antonio d'Alessandro, nato a New Orleans si sposò con Repetti Luigia.
In seguito avranno una figlia Rosa Giulia Agostina.


Gio Maria Repetti fu Alessandro, detto Crimea, aveva partecipato alla guerra Anglo-Italiana del 1856 così nominata. Era nato nel 1829 circa.
Ex voto, nel 1877, fece erigere una Cappelletta alla Vergine Maria ancor esistente a Calzagatta.
La moglie Sbarbaro Rosa, fu Antonio e di fu Raggi Caterina, nata a Sbarbari nel 1830, era della famiglia dei "Ciarlatin".
I figli erano: Repetti Antonio nato il 27 febbraio 1870,
Gio Maria, detto "Bellommu" nato il 20 febbraio 1872,
Gio Batta nato il 24 marzo 1874.
Gio Maria Repetti detto "Bellommu", ossia "Belluomo", sposò Maria Sbarbaro, detta Marinin. Maria era figlia d'Antonio Sbarbaro fu Antonio detto "Lallin" della famiglia dei "Ciarlatino" e di Caterina Sbarbaro fu Carlo dei "Cascinè".
Maria Sbarbaro era sorella di Giacomo Umberto Sbarbaro uomo di fiducia di Bartolomeo Sbarbaro detto "Giullàn".

Gio Maria Repetti, detto "Bellommu", si recherà emigrante a Roma, dove eserciterà l'attività di "Carbonaro".
In breve farà fortuna, ma a costo di grandi sacrifici.
I figli Vittorio, detto "Vittò" e Mario, detto "Capò", raccontavano che a Roma si alzavano verso le cinque o le sei del mattino per riempire il carro del carbone di sacchi da smistare alle varie famiglie.
Il "Bellommu" e il figlio Mario iniziavano il giro delle consegne al chiarore della lanterna posta sul carro. Il figlio Vittorio rimaneva in Bottega.
A sera inoltrata tornavano dal giro delle contrade di Roma.
Il loro magazzino occupava un piano di un palazzo in Via Frattina a Roma ed era lungo circa 25 metri.
I vecchi paesani dicevano che il "Bellommu" avesse messo insieme 523 mila lire.
All'epoca si diceva che a Roma una villa costasse 50 mila lire.
Si racconta che in seguito la banca a cui aveva affidato i denari fece fallimento.
Gio Maria Repetti detto "Bellommu" tornò al paese di Calzagatta con i 2 dei tre figli.
A Roma rimase uno dei figli, ossia Giovanni Repetti, detto Giannino, e la figlia Assunta morta giovinetta seppellita al cimitero del "Varano".
Il "Bellommu", ossia Gio Maria Repetti, probabilmente si recò emigrante a Roma perchè là già erano emigrati gli zii.
Costoro erano i fratelli del suocero Antonio Sbarbaro d'Antonio detto "Lallin" della famiglia dei "Ciarlatin".
Erano Sbarbaro Bartolomeo fu Antonio, contadino, nato a Villa Sbarbari nel 1824, sposo di Raggi Maddalena di Gio Batta, nata a Roncopiano nel 1838, e Sbarbaro Giacomo fu Antonio, nato a Villa Sbarbari il 4 Marzo 1839 e morto il 22 Giugno 1878, sposo di Raggi Agostina di Gio Batta nata a Roncopiano il 6 Maggio 1839.
I due fratelli sposarono dunque due sorelle, cosa assai frequente nei nostri monti.
Avevano la residenza a Noci dove si erano trasferiti da Sbarbari.
Ebbero numerosa prole.

Bartolomeo Sbarbaro fu Antonio ebbe i seguenti figli: Antonio, Rosa, Maria, Maria Angela, Maria Maddalena Catterina, Gio Batta, altra Maria Angela, Antonio Gio Batta Bartolomeo.
Antonio, nato a Villa Sbarbari nel 1858 morì l'8 Dicembre 1878.
Rosa nata a Villa Sbarbari nel 1858.
Maria nata a Sbarbari nel 1863.
Maria Angela nata a Villa Sbarbari nel 1865 morì il 18 Gennaio 1868.
Maria Maddalena Catterina nata a Noci il 15 Febbraio 1867.
Gio Batta nato il 5 Aprile 1869 e morto il 18 Marzo 1871.
Maria Angela nata l'11 Aprile 1871 morì il 25 Febbraio 1875.
Antonio Gio Batta Bartolomeo nato il 9 Giugno 1874.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa d'Aveto del 1889 troviamo Sbarboro, o Sbarbaro, Bartolomeo fu Antonio, la moglie Raggi Maddalena e i figli Maria, Catterina detta "Gianchetta" e Gio Batta, che era emigrato a Roma al seguito del padre e morì dissanguato a Noci, secondo la leggenda popolare, in seguito alla rottura del naso inferta ad un'effige della Madonna venerata nella Cappelletta di Priosa.
Nello Stato delle Anime del 1894 troviamo Raggi Maddalena vedova di fu Bartolomeo, sua figlia Sbarbaro Catterina, detta "Caterinetta" o "Gianchetta", e Cella Giulia sua nipote.

Catterina Sbarbaro, detta "Gianchetta", sposerà Badaracco Agostino detto "Stinin", nato nel 1872 a Gragnerosa, parrocchia di Cabanne.
Agostino era il fratello di Teresa Badaracco.
Teresa era moglie di Gio Batta Sbarbaro d'Antonio detto "Bumbetta".
Il cognato era, dunque, cugino di sua moglie.
Bartolomeo padre di "Gianchetta" e Antonio Sbarbaro, detto "Lallin", padre di Gio Batta erano, infatti, fratelli.
Si diceva che Agostino Badaracco era emigrato in America.
Sicuramente vi emigrò la figlia Assunta Badaracco, sposa di un certo Dario originario del paese di Rossi (Ge).
In America ebbero tre figli: William, detto Willy, Elsa, detta Elsy, e Wilma.
Un'Assunta Badaracco che risiede a Priosa, Italy, s'intende in frazione di Priosa, sbarca ad Ellis Island N.Y. nel 1920 all'età di 16 anni circa.
Vi emigro pure l'altra figlia d'Agostino, ossia Elena Badaracco sposa a tal Cella di Cabanne.
Ebbero un figlio Ilario.
Elena Badaracco, che risiede a Priosa, Italy, sbarca a New York nel 1920 all'età di 18 anni.

Giacomo Sbarbaro fu Antonio, fratello di Bartolomeo, della famiglia dei "Ciarlatin", ebbe numerosi figli: Antonio, Gio Batta, Giacomo Giuseppe, altro Giacomo Giuseppe, Luigi Giacomo, Vittorio Amedeo.
Antonio nato a Noci il 2 Gennaio 1866.
Gio Batta nato a Noci il 14 Dicembre 1868.
Giacomo Giuseppe nato il 28 Gennaio 1871 morì il 19 Aprile 1871.
Giacomo Giuseppe nato il 5 Gennaio 1873.
Luigi Giacomo nato il 27 Maggio 1875.
Vittorio Amedeo nato il 1° Gennaio 1877 morì l'11 Gennaio 1879.
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del 1889 troviamo: Raggi Maria Agostina, detta "Marustin-a", vedova di Giacomo, con i figli, Antonio, Gio Batta detto "Nannin", Giacomo Giuseppe detto "Pippin" e Luigi.
Nello Stato delle Anime del 1894 troviamo: Raggi Maria Agostina vedova di fu Giacomo Sbarbaro ed i figli Antonio, Gio Battista o "Nannin", Giacomo Giuseppe o "Pippin", Luigi, e Repetti Angela moglie di Antonio.
Giovanni Battista detto "Nannin" si era sposato con Virginia Biggio, di Giovanni fu Giovanni di fu Stefano e di Repetti Catterina, della Tecchia, frazione di Priosa e si erano trasferiti a Roma.
Loro figlio, ossia Mario Sbarbaro, ogni tanto, da Roma, tornava in parrocchia a Priosa o dai parenti a Genova. Nei primi tempi veniva anche la sorella Augusta Sbarbaro che poi morì.
Giacomo Giuseppe detto "Pippin" si era sposato con Biggio Maria detta "Lina", nata a Priosa nel 1873, della famiglia dei "Castagnin", poi "Menegacci".

Antonio Sbarbaro, fu Antonio e fu Catterina Raggi, detto "Lallin", ossia il fratello di Giacomo e Bartolomeo, nato a Villa Sbarbari nel 1834 ed ivi residente era morto il 1 Agosto 1910, aveva sposato Sbarbaro Catterina, di Carlo e Cavagnari Maddalena, nata a Villa Sbarbari nel 1834, della famiglia dei "Carlin" o "Cascinè".
Antonio Sbarbaro, detto "Lallin", ebbe numerosa prole.
Antonio, detto "Rattazzi", nato a Villa Sbarbari nel 1860.
Carlo nato a Villa Sbarbari nel 1862.
Agostino, detto "Stinin", nato a Sbarbari il 27 Gennaio 1866.
Catterina nata a Villa Sbarbari il 22 Febbraio 1868.
Maria Angela, detta "Angerinin", nata il 21 Febbraio 1870.
Gio Batta, detto "Baccin" o "Bumbetta", nato a Villa Sbarbari il 19 Febbraio 1872.
Maria Rosa nata a Villa Sbarbari il 5 Marzo 1874 morì nel 1875 circa.
Maria Rosa, detta "Marinin", nata il 22 Febbraio 1876.
Giacomo Umberto, detto "Bertin" nato nel 1877 circa.
Nello Stato delle Anime del luglio 1889 rileviamo: Sbarbaro Antonio fu Antonio, Sbarboro Catterina sua moglie ed i figli Antonio, Carlo, Agostino, Catterina, Angiola, Gio Batta, Umberto e Giovanni Benedetto, detto "Benèitu".
Nello Stato delle Anime del 1894 rileviamo: Sbarbaro Antonio fu Antonio, detto "Lallin", Sbarbaro Catterina la moglie, ed i figli Antonio o "Rattazzi", Carlo, Agostino o "Stinin", Gio Battista o "Bumbetta", Maria, Giacomo Umberto o "Bertin", Giovanni Benedetto o "Beneitu".
Inoltre Badaracco Teresa moglie di Gio Batta con i figli Vittorino e Clementina, detta "Crementin-a", Sbarbaro Rosa moglie di Carlo e ancora Mario figlio di Antonio detto "Rattazzi".
Maria Clementina Celestina Sbarbaro detta "Crementin-a", nata a Villa Sbarbari il 24/5/1882, sposerà Andrea Agostino Cornelio Sbarbaro d'Antonio, detto "Dria", nato il 27/5/1885, della famiglia dei "Maxin-a" di Sbarbari.

1) Antonio detto "Rattazzi" come un famoso ministro dell'epoca, nato a Villa Sbarbari nel 1860, emigrerà per un certo periodo a Roma.
Suo figlio Mario Sbarbaro emigrerà in seguito in America forse insieme allo zio Giacomo Umberto. Mario Sbarbaro è probabile che sia sbarcato a New York nel 1907, all'età di 20 anni.
Il figlio di Mario Sbarbaro diventerà in seguito un medico apprezzato negli Stati Uniti.

2) Carlo, nato a Villa Sbarbari nel 1862, sposerà Rosa Sbarbaro di Gio Batta fu Gio Maria, detto "Borghese", e d'Antonia Sbarbaro fu Simone.
Rammentiamo che Gio Batta Sbarbaro detto "Borghese" emigrò in America.

3) Agostino detto "Stinin", nato a Villa Sbarbari il 27 Gennaio 1866, emigrerà a Roma ove si stabilirà e morirà.
Sposò Rosa Biggio, d'Antonio detto "u Trabùcco" e di Rosa Sbarbaro di Carlo detta "Tanena" della famiglia dei "Cascinè", nata a Priosa il 23 Agosto 1877.
Rosa Sbarbaro detta "Tanena", madre di Rosa Biggio detta "Rosina", era sorella di Caterina, sposa d'Antonio Sbarbaro d'Antonio detto "Lallin" padre d'Agostino.
Gli altri figli d'Antonio Biggio detto "Trabùcco" e Rosa Sbarbaro, detta "Tanena", furono: Giuseppe detto "Pippottu" nato nel 1887, Cecilia Santina detta "Santin-a" nata nel 1892, Antonio detto "Tugnà", Augusto, detto "Gùstu", Davide detto "Davìdde", Pino detto "Pinettu", e Virgilio detto "Virgiliu" nato nel 1895.
Un'altra sorella delle dette, ossia Maria Sbarbaro di Carlo, nata a Villa Sbarbari nel 1840, sposa Carlo Sbarbaro detto "Carlottu" della famiglia dei Bettenin", nato a Villa Sbarbari nel 1836.
Il fratello, ossia Giovanni Battista di Carlo, detto "Baccin" o "Gobbetto", nato a Sbarbari nel 1855, sposa Angela Boitano, detta "Angeinin", di Favale di Malvaro.
Giovanni Battista ebbe la figlia Natalina.
Natalina Sbarbaro, nata a Sbarbari nel 1890, sposerà Biggio Luigi fu Paolo, detto "u Gragnera", nato a Priosa nel 1880, della famiglia "Negro". Natalina morrà di tifo.
Dei figli d'Agostino o "Stinin" spesso tornavano al paese di Sbarbari: Agnese, detta "Gnesina" e talvolta Rosa, detta "Rosina".

4) Catterina, nata a Villa Sbarbari il 22 Febbraio 1868, sposa di Giuseppe De Martini detto "u Franzèise", ossia "il Francese", forse perchè emigrato in Francia, si trasferirà a Lorsica.

5) Maria Angela, detta "Angerinin", nata a Villa Sbarbari il 21 Febbraio 1870, sposa di Simone Repetti fu Antonio detto "Scimunottu" della famiglia "Tre palmi", si trasferirà a Codorso, parrocchia di Priosa d'Aveto.

6) Gio Batta, o "Baccin", detto anche "u Bumbetta", nato a Villa Sbarbari il 19 Febbraio 1872, sposo di Badaracco Teresa, rimarrà a Sbarbari.

7) Maria Rosa detta "Marinin", nata a Villa Sbarbari il 22 Febbraio 1876, sposa di Giovanni Maria Repetti detto "Bellommu", si trasferirà a Calzagatta.

8) Giacomo Umberto, nato a Villa Sbarbari nel 1877, sposo d'Ida Sbarbaro di Giovanni, come si è visto si recherà in America.

9) Benedetto, detto "Benèitu", sposo d'Angelina Biggio d'Antonio, sorella di Rosa Biggio detta "Rosina", si trasferirà a Roma.
Morirà il 26 Aprile 1918 in Albania in seguito ad operazioni belliche, probabilmente di malaria.


Domenico Repetti fu Alessandro, fratello del "Crimea", era nato nel 1831 circa a Calzagatta.
La moglie, Sbarboro Catterina fu Carlo e fu Catterina Sbarbaro, era nata a Villa Sbarbari nel 1835.
Ebbero numerosa prole.
Gio Maria nato il 20 agosto 1855.
Maria nata nel 1864 era morta nel 1869.
Maria Catterina nata il 4 maggio 1867.
Giulia nata il 29 giugno 1870.
Maria nata il 21 Gennaio 1873.
Maria Celeste il 19 Febbraio 1876.
Gio Maria il primogenito si sposerà con Raggi Teresa d'Antonio di Case di Sopra (Cabanne), nata il 25 giugno 1853. Avranno un figlio Domenico Antonio nato l'11 settembre 1879.
Maria Catterina Repetto figlia di Domenico, detta Catterinetta, sposerà Cella Domenico d'Agostino nato al Gropparolo nel 1859.
Un loro figlio Cella Girolamo, detto Girumin, nato a Gropparolo nel 1899, emigrerà in Cile con Attilio Badaracco, detto "Tilliu".
Attilio, figlio di Badaracco Andrea fu Alessandro, detto "Dria Zuenu", era nipote di Maria Angela Badaracco moglie di Bartolomeo Sbarbaro detto "Giullàn".
Con loro emigrerà Antonio Sbarbaro, detto "Tugnin", nato a Villa Sbarbari nel 1903. Figlio d'Agostino detto "Bediddo" e di Cella Luigia di Parazzuolo.
I valligiani raccontavano che il "Tugnin" era stato chiamato in America dai figli della "Luigina d'Arena".
Indi anche la parentela dei "Tidone" di Calzagatta, ovvero originata dallo stipite Repetto Alessandro fu Gio Maria, imparentatasi con alcune famiglie di Sbarbari come i "Ciarlatino" e i "Cascinè", a sua volta aveva fra i suoi membri alcuni pionieri dell'emigrazione verso l'America.

 

Continua...
Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (parte II) Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (parte IV)

 



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Pagina pubblicata il 15 aprile 2005, letta 7196 volte dal 23 gennaio 2006
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